Compagnie aeree a rischio e numerosi lavoratori che stanno per essere licenziati.
Migliaia rimasti già senza stipendio a marzo e con pochi euro in busta paga.
Spiegano i sindacati che Alitalia è a forte rischio di operatività. Migliaia di dipendenti si sono ritrovati nei pressi di Via Veneto bloccandola in un lungo corteo.
Di fronte alla sede del ministero dello sviluppo economico denunciando l’assenza di un progetto strutturale che possa permettere il rilancio della compagnia.
I dipendenti Alitalia hanno anche accusato il governo Draghi:”Una compagnia aerea fondamentale per il paese che si depaupera a favore di Air France e Lufthansa è una cosa incredibile”. E’ inverosimile che non venga compreso dal governo, solo un esecutivo miope può farlo”.
Altri insistono: “Da Draghi ci aspettavamo di più, non accetteremo diktat e discriminazione da Bruxelles”, questo in merito al presunto trattamento di favore verso le compagnie francesi e tedesche della commissaria Vestager, con cui il governo italiano è in trattative su cessione di slot e ridimensionamento di flotta per far decollare la nuova Ita. Oltre ad aderire i lavoratori di Alitalia, alla manifestazione di questa mattina hanno aderito anche i dipendenti di Air Italy, Norwegian, Ernest e Blue Panorama. “Air Italy va avanti con la procedura di licenziamento collettivo dei 1500 dipendenti che sono attualmente in cassa integrazione sino al 30 giugno”, questo è quanto hanno ricordato i dipendenti della compagnia lanciando inoltre un appello al ministro. “Saremo i primi licenziati dell’era post Covid, Giorgetti ascolti anche noi”. Tutto il settore aereo versa in una situazione molto critica. Continuano i dipendenti delle maggiori compagnie aeree ad affermare che è stato il primo a chiudere e sarà l’ultimo a ripartire. “Il governo ci convochi e su Alitalia si discuta di un piano industriale serio”, hanno concluso dalla Cgil.
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