Il 3 febbraio 2024, all’età di 86 anni, è scomparso Vittorio Emanuele di Savoia, figlio dell’ultimo re d’Italia, Umberto II, e della regina Maria José. Con lui si chiude un capitolo della storia della monarchia italiana, segnato dall’esilio e dalle vicende controverse che hanno caratterizzato la sua vita.4
Nato nel 1937, Vittorio Emanuele visse l’infanzia in esilio in Svizzera, dopo che il referendum del 1946 sancì la fine della monarchia in Italia. Per decenni, gli fu vietato il rientro nel Paese a causa della legge che esiliava i discendenti maschi di Casa Savoia. Solo nel 2002, dopo un lungo dibattito, gli fu concesso di tornare in patria. Vittorio Emanuele si autoproclamò a lungo capo della Casa Reale di Savoia, nonostante le contestazioni del ramo cadetto dei Savoia-Aosta. La sua figura fu spesso al centro di controversie, tra cui l’accusa di essere coinvolto in episodi giudiziari e il caso della tragica morte del giovane Dirk Hamer nel 1978, per il quale fu processato e poi assolto. Con la sua scomparsa, l’eredità dinastica passa ora a suo figlio, Emanuele Filiberto di Savoia, che negli ultimi anni ha cercato di riavvicinare il casato alla società italiana. La morte di Vittorio Emanuele segna la fine di un’epoca per l’ultima generazione legata direttamente alla monarchia italiana, lasciando aperti interrogativi sul futuro di Casa Savoia. La sua figura rimane complessa e discussa, divisa tra il peso della storia e le controversie personali che hanno segnato la sua esistenza.