La madre di Saman Abbas, Nazia Shaheen, 51 anni, è stata arrestata in Pakistan. La donna a dicembre è stata condannata all’ergastolo dalla Corte di assise di Reggio Emilia, per l’omicidio della figlia, accusata dall’indagine della Procura e dei carabinieri. Era latitante dal primo maggio 2021, il giorno in cui era tornata in patria da Novellara, insieme al marito, dopo l’omicidio. Su di lei c’era un mandato di cattura internazionale. E’ stata trovata in un villaggio ai confini con il Kashmir, nell’ambito delle attività d’indagine poste in essere in collaborazione con Interpol e la Polizia Federale pachistana.
La madre a Islamabad per le procedure di estradizione
Nazia Shaheen, madre di Saman Abbas, dopo l’arresto in un villaggio ai confini con il Kashmir, a quanto si apprende è stata trasferita a Islamabad per le procedure formali di estradizione. La donna, latitante dal primo maggio 2021 e condannata all’ergastolo dalla Corte di assise di Reggio Emilia per l’omicidio della figlia, è comparsa questa mattina in tribunale nella capitale pachistana alle 10 ora locale (le 7 in Italia).
Era latitante da oltre tre anni
La madre di Saman Abbas, Nazia Shaheen, era latitante dal primo maggio 2021 insieme al marito, Shabbar Abbas, padre della ragazza di 18 anni uccisa a Novellara (Reggio Emilia) nella notte fra il 30 aprile e il primo maggio. I due erano fuggiti, partendo con un biglietto di sola andata, il primo maggio, da Milano Malpensa per Lahore, come testimoniato dalle liste d’imbarco e dalle telecamere al gate dell’aeroporto. La richiesta di estradizione per entrambi, madre e padre di Saman, era stata firmata dall’allora ministra della Giustizia Marta Cartabia il 23 settembre 2021. Shabbar fu arrestato il 15 novembre 2022 nella regione del Punjab su mandato di cattura internazionale. Dal momento dell’arresto al suo arrivo in Italia trascorsero quasi dieci mesi. Per lui la procedura di estradizione fu particolarmente lunga per la mancanza di accordi bilaterali in materia fra Italia e Pakistan. Il via libera da parte della magistratura, dopo molti rinvii, arrivò il 4 luglio 2023, ma mancava l’ok del governo pachistano. Il semaforo verde si accese a fine agosto, con la concessione dell’estradizione del ministro dell’Interno pachistano. Un esito storico perché non era mai successo che una estradizione attiva fosse concessa dal Pakistan. Shabbar atterrò in Italia su un volo dell’Aeronautica militare nella notte tra il 31 agosto e il primo settembre 2023.