“L’idea di attendere per la somministrazione di una seconda dose agli under 60 che hanno fatto la prima dose con AstraZeneca, verificando prima la loro risposta anticorpale “è una mia posizione un po’ eretica che viene dal fatto che AstraZeneca inizialmente era stato impostato come vaccino a una sola dose e che ci sono dati piuttosto rassicuranti sull’efficacia della prima dose e sulla durata di questa efficacia”. “Se oltre a confidare che la prima dose ti sia stata favorevole, hai anche la prova di anticorpi che dimostrano che tu hai risposto, rimandare la dose successiva non implica problemi particolari e ci consente, da questo punto di vista, di avere qualche mese che consenta una migliore definizione della problematica. L’unica questione è capire se e quali ulteriori verifiche e variazioni di strategia dovranno essere prese in considerazioni”. E ha concluso: “L’unico problema – ha aggiunto – è che questo, avere gli anticorpi dimostrati, basti ad avere il bollino verde, che possano essere considerati come i completamente vaccinati. Bisognerebbe che questa condizione fosse compresa tra quelle che danno diritto a ottenere determinati pass”.