La Consulta boccia il referendum abrogativo sull’Autonomia differenziata delle Regioni ma promuove quelli sul lavoro e quello sulla cittadinanza per gli extracomunitari. La sentenza più attesa, l’inammissibilità del quesito sulla cosiddetta ‘legge Calderoli’, fa tirare un respiro di sollievo al governo, che intanto si prepara a rimettere le mani sulla riforma. Esulta in particolare la Lega, che vince una battaglia simbolo del Carroccio, osteggiata da quasi tutti i partiti all’opposizione e da varie associazioni, i quali – sostenendo il referendum – chiedevano di eliminare interamente la norma approvata a giugno dal Parlamento, che definisce i principi generali per l’attribuzione alle Regioni di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia.
A pronunciarsi sono stati undici giudici anziché quindici, a causa del mancato accordo in Parlamento sulla nomina dei quattro membri di nomina politica: “L’oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari – hanno rilevato -. Ciò pregiudica la possibilità di una scelta consapevole da parte dell’elettore”.