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mercoledì 11 Dicembre 2024 - 10:38
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Cgil: sabato in piazza. “Lavoro, dignità, ugualgianza”

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“Lavoro, Dignita’, Uguaglianza. Per cambiare l’Italia” questo lo slogan della manifestazione promossa dalla Cgil che si svolgerà sabato 25 ottobre a Roma. In preparazione della manifestazione sono state effettuate nel Paese oltre 12 mila assemblee e più di 3.500 iniziative di discussione e informazione sui territori rispetto alle proposte e agli obiettivi del 25 ottobre. Per quanto riguarda le prenotazioni gestite direttamente dalla Cgil, si registrano 2.300 pullman prenotati, 7 treni straordinari, più i posti nei treni ordinari, una nave dalla Sardegna e centinaia di prenotazioni aeree, per un totale riscontrabile di oltre 120 mila partecipanti, senza contare tutti coloro che si mobiliteranno dalla città di Roma e dal Lazio e coloro che arriveranno dal resto d’Italia e si stanno organizzando a livello individuale. Prevista una forte partecipazione degli studenti grazie all’impegno da parte delle associazioni degli studenti medi e universitari.
Il lavoro, da difendere e da creare, questa la vera emergenza del paese. Per questo la Cgil propone un deciso cambio della politica economica, l’attuazione di investimenti pubblici e privati, l’estensione dei diritti, meno forme contrattuali e più stabilità, l’allargamento universale delle tutele, la diffusione dei contratti di solidarietà. Questi alcuni dei punti della piattaforma a sostegno della manifestazione.
Una nota del sindacato informa che sono previsti due cortei, uno da piazza della Repubblica e l’altro da piazzale dei Partigiani, con concentramento alle 9 e partenza alle 9.30; l’arrivo è a piazza San Giovanni, dove la manifestazione si chiuderà con l’intervento del segretario generale, Susanna Camusso. Il primo corteo, da piazza della Repubblica, ospiterà i lavoratori provenienti da Alto Adige, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto. Il secondo corteo partirà da piazzale dei Partigiani e sarà composto dai lavoratori di Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Toscana, Trentino.

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