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sabato 17 Maggio 2025 - 18:28
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Conte: “Stiamo provando a fare qualcosa di impensabile”

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L’operazione allungo parte da Lecce. Il Napoli primo in classifica, con tre punti di vantaggio sull’Inter, scende in campo per primo per portarsi a +6, e perché no, poter cominciare a fare qualche rapido calcolo. Non vale la pena fantasticare, però, perché subito dopo toccherà all’Inter in casa col Verona. In ogni caso la prima mossa spetta al Napoli. Antonio Conte presenta la sfida alla vigilia con la consueta conferenza di Castel Volturno.

A Lecce una giornata particolare. Può essere la partita più importante dell’anno?

«Mancano 4 partite per tutti. Sia per noi che per loro non può essere la più importante, perché ne restano altre 3. È sicuramente importante per entrambe, anche se hanno obiettivi diversi».

Dal punto di vista tattico si va bene così o qualcosa bisogna cambiare a causa dell’emergenza difesa? «Abbiamo sempre cercato la formula giusta, anche quando non l’abbiamo trovata subito l’abbiamo cercata a gara in corso, come a Monza. So bene che tutto dipende dal risultato. Non penso che sia giusto, ma cerchiamo di fare di necessità virtù mettendo i giocatori migliori e cercando di fare bene come in questo periodo. Non mi pare che abbiamo cambiato così tanto. Il gioco che abbiamo espresso è sempre rimasto, così come i contenuti importanti. Altrimenti non avremmo i punti che abbiamo».

Come vive il ritorno a Lecce?

«È sempre una partita diversa dalle altre. Sono leccese nato lì e sono diventato uomo lì. I sentimenti che ho nei confronti che ho della mia città e dei leccesi non me li cambierà nessuno, qualsiasi cosa si possa pensare. Resterò sempre fedele ai miei sentimenti che mi legano a questa città, in cui passo molto tempo e quando ho la possibilità. In quello stadio io ci sono cresciuto prima di andare altre parti».

Il Napoli ha il destino nelle vostre mani. È aumentato il senso di responsabilità?

«Lo abbiamo dal primo giorno e l’ho sempre detto. Avevo ricevuto ancora prima di dare. L’obiettivo nostro è regalare sempre emozioni. È giusto sottolineare come l’obiettivo principe di inizio stagione è stato raggiunto con 4 giornate d’anticipo, e sapete quanto questa conta a livello economico per ogni club. L’altro obiettivo era voler dare fastidio ed è un altro obiettivo centrato. Adesso dobbiamo capire se questo fastidio diventerà davvero importante o se sarà un fastidio che ha tenuto in bilico un campionato. Non dimentichiamo che due settimane fa eravamo 3 punti sotto l’Inter. Questo deve servirci a mantenere l’umiltà, perché il mondo Napoli deve capire che sta partecipando tutti insieme a qualcosa di insperato. Nessuno si immaginava una cosa del genere. Dobbiamo rimanere compatti, umili. Mancano 4 partite. Ho vinto e perso scudetti nelle ultime giornate: il calcio è questo. Ci sarà solamente una che vincerà. Adesso siamo in ballo e cerchiamo di ballare tutti insieme dall’inizio alla fine. È importante la sostanza».

Da allenatore Conte li sa vincere gli scudetti…

«Ognuno ha la propria storia, ma questa non è un marchio indelebile. Ci sono anche gli altri. Qualche scudetto l’ho vinto, e quest’anno stiamo cercando di fare qualcosa di inimmaginabile e incredibile. Ma il calcio lo conosco e non abbiamo fatto niente. Qualsiasi cosa accadrà domani mancheranno tre partite ancora. Siamo in Champions e questo deve essere un orgoglio. Per il resto non facciamoci male da soli, sarebbe da provinciali».

Olivera centrale?

«Voi sapete tutto. Queste sono domande fasulle. Tutto ciò che avviene a Castel Volturno si viene a sapere».

Ha visto l’Inter col Barcellona. Quanto aumenta il valore del Napoli?

«Lo pensavo anche io vedendo la partita. Faccio i complimenti all’Inter e non sono complimenti finti. Come sta rappresentando l’Italia l’Inter sta dando lustro e gioia al calcio italiano. Come il Napoli sta rivaleggiando con l’Inter ci fa pensare che stiamo facendo qualcosa di straordinario».

McTominay super goleador è il suo più grande orgoglio tattico?

«Ho sempre detto che dovevamo trovare delle soluzioni. Ho sempre detto che non trovavamo gol sempre nei singoli giocatori. Per questo bisognava creare una cooperativa del gol. Per questo ci servivano altre soluzioni. Oggi McTominay è più forte rispetto a quando è arrivato dal Manchester United. Penso sappia anche lui che oggi è un giocatore più importante e completo. Adesso è a un punto della sua carriera in cui deve capire dove andare. Nello United non è mai stato così al centro. Ma il suo miglioramento vale per tutti, altrimenti non avremmo mai 74 punti».

Napoli primo già per 17 giornate. Cosa vuol dire?

«Siamo stati costanti. Ci sono stati dei periodi in cui abbiamo fatto 7 vittorie di fila, ma alla fine c’è stata una costanza. Se si vuole rimanere nelle parti alte della classifica bisogna comunque rimanere costanti. A me hanno insegnato che non conta come parti, ma come arrivi. E non conta se durante il percorso sei primo, ma come tagli il traguardo finale. Abbiamo la possibilità di fare qualcosa di bello e inatteso, sapendo che il nostro avversario è fortissimo. Noi ci siamo, lo abbiamo dimostrato e vogliamo continuare a farlo».

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