Si torna a sorridere e ad esprimersi col volto, almeno all’aperto. Alessandra Ziniti per Repubblica scrive la cronaca del primo lunedì senza dispositivi di protezione obbligatori:
«Via le mascherine all’aperto, si torna a sorridere e a guardarsi, e si scarica il green pass, pronti per vacanze e discoteche. L’estate è ai blocchi di partenza ma il caso di Maiorca fa già paura con gli 850 contagiati in pochi giorni e gli oltre 3.000 in quarantena, tutti giovanissimi ritrovatisi in una delle isole spagnole della movida e trasformatisi in improvvisi “untori” al rientro a casa. È così che la variante Delta rischia di sconvolgere l’estate dell’Europa con la fascia più giovane della popolazione, quella che si muove di più, non ancora immunizzata. In Italia sono più di 15 milioni coloro che – se abbandoneranno comportamenti responsabili e prudenti – potrebbero diventare potentissimi diffusori di virus. Sono i più giovani, tra i 12 e i 40 anni, la fascia d’età in cui la percentuale di persone con il ciclo vaccinale completo è ancora bassissima: meno di due milioni su una platea di oltre 17. Tutti gli altri, dunque più di 15 milioni di giovani, ancora non vaccinati o con una sola dose (5,5 milioni), sono ad altissimo rischio di incrociare la variante Delta e diffonderla visto che – secondo gli ultimi studi – solo con due dosi si è protetti dal contagio della nuova variante che si avvia a diventare prevalente anche in Italia. Un rischio serio che preoccupa il governo e che, nelle prossime settimane, potrebbe portare ad una revisione del Green pass che in Italia, unico Paese europeo, viene concesso anche a chi è vaccinato con una sola dose, quindici giorni dopo. Il che significa che milioni di persone che si ritiene non siano protette dalla variante Delta possono entrare in discoteca, partecipare a cerimonie, concerti, eventi, senza bisogno di fare un tampone. Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri non esclude che si possa arrivare ad un ripensamento: «Diamoci al massimo due settimane e vediamo i dati dei prossimi monitoraggi. Di certo il Cts dovrà fare una riflessione. Se verrà confermato che l’efficacia dei vaccini contro la variante Delta è significativa solo dopo la seconda dose e se la variante dovesse diffondersi in modo esponenziale, non c’è dubbio che i criteri di concessione del Green pass dovranno essere rivisti. Abbiamo faticosamente creato le condizioni per togliere l’obbligo di mascherina all’aperto e per riaprire le discoteche ma non possiamo adesso fare errori e sottovalutare eventuali situazioni di rischio come potrebbe essere quella di ammettere persone non protette in contesti dove il distanziamento non può essere garantito».
Maurizio Belpietro dalle colonne de La Verità ironizza sulle “Brigate Delta” e, nel giorno della fine dei divieti sulle mascherine, teme che le precauzioni contro le varianti provochino nuovi divieti.
«Le mascherine rimangono, ma solo per i locali chiusi e non all’aperto e questa è una misura di prevenzione che non contestiamo, anche perché altri Paesi che avevano rimosso anche questo obbligo, come per esempio Israele, dopo qualche settimana sono stati costretti a reintrodurlo. Insomma, contro il Covid ci vuole un po’ di buon senso: noi non siamo aperturisti fino in fondo e le precauzioni le accettiamo di buon grado. Ciò che non accettiamo sono i provvedimenti inutili come, appunto, le mascherine mentre si va in spiaggia o gli allarmi ingiustificati. Se Speranza è un vedovo inconsolabile dell’emergenza (lo definiscono così alcuni suoi colleghi), bisogna dire che non è il solo. Già, perché mentre il numero di decessi è per fortuna crollato e il numero di contagi tende al minimo, si moltiplicano gli appelli alla prudenza, accompagnati dai più neri presagi. Le Brigate Delta, dal nome con cui il politicamente corretto ha voluto ridefinire la variante indiana, sono in allarme e raccomandano addirittura di non muoversi se non si è totalmente vaccinati, ovvero se non si è fatta la seconda dose. Ora, secondo i dati più recenti, gli italiani che non sono stati sottoposti ad alcuna inoculazione (escludendo i minori di 12 anni, cioè i bambini) risultano essere all’incirca il 38 per cento, vale a dire circa 20 milioni di persone, le quali sono fermamente invitate a restarsene a casa. Ma la pattuglia dei catastrofisti non si ferma a ciò: anche chi ha ricevuto una sola dose deve rimanere ad agosto agli arresti domiciliari, evitando di muoversi. E siccome gli italiani che hanno completato l’intero ciclo vaccinale al momento sono meno di 18 milioni, l’invito a non far le valigie interessa all’incirca 42 milioni di persone, ovvero la maggioranza. Ora, come si diceva, noi siamo per il buon senso e pure per le precauzioni e dunque ci sta bene che sul treno o su un aereo sia d’obbligo mettersi il bavaglio, ma impedire a 42 milioni di persone di spostarsi o di concedersi una vacanza ci pare un po’ troppo. Così come ci pare insensato parlare di zone rosse quando ancora non ci sono segnali che inducano a prendere tali misure estreme. Non vorremmo cioè che qualcuno si fosse abituato in questo anno e mezzo ai provvedimenti restrittivi, ai dpcm di contiana memoria, e non vedesse l’ora di ripristinarli per poter continuare a godere dei vantaggi dello stato d’emergenza».