Dal 15 al 17 marzo 2024, la Federazione Russa ha tenuto le elezioni presidenziali, con il presidente uscente Vladimir Putin che ha ottenuto una schiacciante vittoria, conquistando l’87,28% dei voti. L’affluenza alle urne ha raggiunto il 74%, la più alta nella storia recente del paese.
Tuttavia, il processo elettorale è stato fortemente criticato dalla comunità internazionale, con accuse di mancanza di concorrenza reale e di repressione dell’opposizione. L’assenza di candidati di spicco contrari al Cremlino ha sollevato dubbi sulla democraticità del voto. Un mese prima delle elezioni, la morte di Alexei Navalny, principale oppositore di Putin, avvenuta in circostanze poco chiare in un carcere siberiano, ha suscitato indignazione globale e ha rafforzato le preoccupazioni sulla repressione politica in Russia. Inoltre, il voto si è svolto anche nelle quattro regioni ucraine occupate dalla Russia, un’azione considerata illegittima da Kiev e dalla comunità internazionale, poiché mirata a consolidare il controllo russo su quei territori. Queste elezioni confermano il dominio politico di Putin e lasciano interrogativi sul futuro della democrazia in Russia, mentre il paese continua ad affrontare sanzioni internazionali e le conseguenze della guerra in Ucraina.
