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Fisco, torna il redditometro. Forza Italia: “Noi da sempre contrari’

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Il fisco torna a mettere sotto la lente le capacità di spesa dei contribuenti per risalire ai loro redditi: dalle spese per l’auto a quelle per la casa, dal costo delle utenze a quelle per il possesso di barche. Scatta di nuovo il possibile utilizzo del redditometro, uno strumento che il fisco utilizza per risalire al reddito presunto dei contribuenti-persone fisiche. Era stato sospeso nel 2018 e il decreto che lo riattiva a partire dai redditi 2016 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e firmato da vice ministro all’Economia, Maurizio Leo. Forza Italia però si sfila: “Forza Italia è sempre stata contro il redditometro”.

E’ quanto rispondono fonti del partito interpellate sul possibile utilizzo del redditometro. Tra gli azzurri trapela perplessità sulla misura e i dirigenti azzurri, a quanto si apprende, stanno verificando cosa sia successo con il governo per capire il motivo di questa misura. Misura che, spiegano le stesse fonti, “confliggerebbe con il provvedimento del concordato preventivo contenuto nella delega fiscale”.

Dubbi anche in casa Lega. “La trovo un po’ strana come proposta, perché noi del centrodestra siamo stati sempre stati critici su questi strumenti”, dice il capogruppo della Lega in Senato, Massimiliano Romeo, in merito alla misura sul redditometro. “La trovo solo un po’ strana come proposta, perché noi del centrodestra siamo stati sempre stati critici su questi strumenti”, ha aggiunto il senatore.

Fratelli d’Italia tira dritto. Il redditometro “non credo sia una svolta epocale. È un aggiornamento di alcuni parametri. Non annacqua né intacca la riforma fiscale né l’atteggiamento del governo Meloni. Certo, è un parametro che esiste e va aggiornato. Ed è anche una risposta a chi dice che non ci occupiamo di evasione fiscale”. Così Marco Osnato, Fdi, presidente della Commissione Finanze della Camera. “Forse fa ‘scalpore’ perché siamo in campagna elettorale…”

Il provvedimento indica “le informazioni utilizzabili per determinare gli elementi indicativi di capacità contributiva presenti negli archivi in possesso dell’amministrazione finanziaria”. Si procederà alla determinazione sintetica del reddito sulla base sia delle spese presuntivamente attribuibili al contribuente”. Le disposizioni “si rendono applicabili alla determinazione sintetica dei redditi e dei maggiori redditi relativi agli anni d’imposta a decorrere dal 2016”.

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