Il 23 maggio 1992 la mafia uccide a Capaci, il giudice Giovanni Falcone, in procinto di diventare procuratore nazionale antimafia. Nell’attentato muoiono la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Ventitré sono i feriti, fra i quali gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l’autista giudiziario Giuseppe Costanza.
Cinquantasette giorni dopo, il 19 luglio perde la vita per mano di Cosa nostra, anche Paolo Borsellino, il magistrato che, con Falcone, aveva fatto parte del Pool Antimafia e costruito l’impianto del maxiprocesso di Palermo aperto nel 1986. Nella strage di via D’Amelio perdono la vita anche cinque agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina e Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio).
Con la scomparsa dei due magistrati simbolo della lotta antimafia, che aveva attaccato frontalmente Cosa nostra, portato alla sbarra i vertici e condannato, il 20 gennaio del 1992, 360 imputati. La mafia stessa non solo non è stata sconfitta, ma ha sferrato il suo colpo più eclatante. Per il Paese intero, scosso nel profondo, è il momento della presa di coscienza. Nel 2000, Palermo adotta la Convenzione Delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata, un trattato transnazionale ratificato da 188 Stati.
Con la Convenzione di Palermo, il pensiero di Giovanni Falcone e il lavoro da lui svolto con le cancellerie e le procure europee e internazionali, diventa il punto di partenza nella lotta alla criminalità organizzata.
In occasione di questa Giornata dedicata alla legalità il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, ricorda le vittime di tutte le mafie e i tanti colleghi che hanno perso la vita per informare e illuminare le oscurità del nostro paese.
Numerose sono le iniziative previste in tutto il paese per questa ricorrenza. Tra le tante ricordiamo quella di giovedì 25 maggio alle 17,00 presso il Giardino della Memoria di Ciaculli, a Palermo dove l’Ordine dei giornalisti con Assostampa Sicilia, Associazione nazionale magistrati e altri enti ricorderanno, con un’iniziativa dal titolo “Memoria e verità, i cronisti siciliani raccontano Cosimo Cristina, Peppino Impastato, Ezio Calaciura” i cronisti uccisi dalla mafia e la strage di Capaci.
Alla manifestazione, oltre a rappresentanti dell’Ordine e del sindacato dei Giornalisti, parteciperanno anche il Sindaco e il Prefetto di Palermo. Sarà presente una delegazione di studenti del liceo Danilo Dolci di Palermo. L’evento si concluderà con un minuto di silenzio in memoria delle vittime della strage di Capaci e saranno rivelate le nuove targhe dedicate a Cosimo Cristina e Peppino Impastato.