Viene in mente il vecchio slogan di Sidney Sonnino, “Torniamo allo statuto”, a proposito del lavoro di Giuseppe Conte alle prese con le nuove regole del rilanciato Movimento 5 Stelle. Grillo piomba nella Capitale per gli ultimi ritocchi. Emanuele Buzzi per il Corriere.
«Grillo torna al centro della scena per dirimere le questioni relative allo Statuto e per incontrare i parlamentari in vista della partenza dell’era contiana. Il garante da oggi fino a martedì-mercoledì si occuperà della svolta dei Cinque Stelle. Ci sarà un confronto con Giuseppe Conte (alcuni fonti parlano di un arrivo di Grillo nella Capitale a breve, altre di un incontro a Marina di Bibbona): tra le questioni sul tavolo, i poteri dello stesso Grillo, anzitutto, e i nodi relativi alla comunicazione M5S. Punti che a seconda degli interlocutori vengono descritti come in via di risoluzione o come tema di scontro. In serata fonti vicine a Conte assicurano che «Conte e Grillo stanno lavorando in un clima di estrema collaborazione, anche personale, per limare gli ultimi dettagli dello Statuto. Già nella giornata di domani (oggi, ndr ) dovrebbero concordare la versione definitiva». I ben informati assicurano che «nello Statuto i poteri del garante non cambiano, vi saranno però alcuni necessari adeguamenti visto che l’intera architettura statutaria subirà significative modifiche rispetto alle previsione del vecchio statuto». Grillo di sicuro – avendo depositato il logo del Movimento anni fa – avrà di nuovo un ruolo forte per quanto riguarda la titolarità del simbolo, probabilmente insieme a Conte (che, da leader, lo gestirà) e forse anche con Luigi Di Maio, il cui ruolo nel futuro 5 Stelle sarà centrale, anche se non è ancora chiaro con quale mansione. Nel nuovo Statuto è prevista la figura di uno o più vice. E il totonomi all’interno dei Cinque Stelle impazza. Si dice anche che l’ex premier stia scegliendo il suo futuro braccio destro. Pare probabile che la vecchia guardia pentastellata – non solo Di Maio – avrà ancora una voce in capitolo importante. E nel gruppo si parla di Alfonso Bonafede e Vito Crimi. Proprio il nome del reggente però crea già malumori all’interno della compagine pentastellata. Di sicuro avranno un peso rilevante le quote rosa (circola sempre il nome di Paola Taverna e si profila la new entry di Alessandra Todde per via del suo profilo manageriale, in linea con l’idea che ha Conte ha per il M5S). Ma fonti assicurano che «in questi momenti si sta parlando di organi e non di nomi. Non sono state fatte anticipazioni sui nomi, che non sono stati decisi: le voci sono intempestive». Il gruppo parlamentare vive questi giorni l’attesa della presentazione del nuovo statuto con un carico di ansia e aspettative, un carico che solo la pubblicazione delle nuove norme potrà spezzare.».