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venerdì 4 Ottobre 2024 - 06:37
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Il 17enne di Viadana: “Volevo sapere che si prova a uccidere”

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Prima l’incontro online e poi il delitto, un gesto brutale commesso per “scoprire” quali sensazioni si provano nel togliere la vita a una persona. Il ragazzo di 17 anni accusato dell’omicidio di Maria Campai, la 42enne di origini rumene scomparsa misteriosamente da Viadana (Mantova) lo scorso 19 settembre e rinvenuta una settimana dopo senza vita nel giardino di una villetta abbandonata, avrebbe confessato il delitto. Ai carabinieri, come riporta la Gazzetta di Mantova, avrebbe spiegato il motivo che lo ha spinto a commettere un gesto così terribile: “Volevo scoprire che cosa si prova ad uccidere”.  Il ragazzo ha collaborato con gli investigatori indicando il luogo dove aveva nascosto il cadavere.

L’omicidio di Maria Campai

Come ricostruito dalle forze dell’ordine, il ragazzo avrebbe conosciuto Maria online e l’avrebbe convinta a incontrarsi nella sua abitazione, nel centro di Viadana, paesino del Matovano sulla riva sinistra del Po. I due avrebbero avuto un incontro intimo e successivamente, per ragioni ancora non chiare, il 17enne avrebbe ucciso la donna soffocandola dopo averle sferrato un colpo alla testa, a mani nude o con un oggetto contundente. Dopo il delitto il 17enne ha nascosto il cadavere nel giardino di una vicina villetta disabitata. Appassionato di lotta e MMA, il giovane non sembra aver manifestato segni di pentimento.

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