Arriva il responso del #copernicusAtmosphereMonitoringService , in occasione della Giornata Internazionale per l’osservazione dello strato di ozono. Il risultato è assolutamente preoccupante, infatti dalle ricerche risulta che il buco dell’ozono nel 2021 ha raggiunto la grandezza di 23 milioni di km quadrati, una superficie superiore a quella dell’Antartide. Lo strato dell’ozono rappresenta un vero e proprio schermo di protezione per la Terra, filtrando i raggi ultravioletti UV-C e UV-B. Questi raggi sono particolarmente pericolosi, non solo per le piante e per l’ecosistema marino, ma anche per l’uomo, causando danni sia agli occhi che alla pelle, causando melanomi e altri tipi di tumori. Il direttore del Cams, dichiara : ” Il monitoraggio del buco dell’ozono al Polo Sud va interpretato con cautela. Sarà un processo lungo, ma tuttavia, anche grazie al protocollo di Montreal del 1987 che vieta l’emissione di sostanze nocive per l’ozono, ci aspettiamo che si chiuda entro il 2050″.