Il Campionato ha sentenziato: “C’era una volta il Napoli”.
Il pensiero di Armando Paulillo
Sembra l’inizio di una di quelle vecchie favole che la nonna usava raccontare ai propri nipotini per farli addormentare, invece si tratta solo di una semplice constatazione oggettiva sul momento poco felice della compagine azzurra allenata da Sarri che ultimamente ha deluso la tifoseria partenopea, dopo le due pesanti consecutive sconfitte subite in campionato.
Tempi duri, dunque, per il popolo azzurro che in un breve lasso di tempo ha visto precipitare la propria squadra del cuore “dagli onori dell’altare all’onta della polvere”, parafrasando una famosa ode del Manzoni.
I due passi falsi di Bergamo, con l’Atalanta prima e del San Paolo poi, con la Roma, hanno relegato infatti, la formazione napoletana dal ruolo di anti Juve, a quello di semplice comprimaria.
Alla luce dei risultati dell’ottavo turno di serie A, il Napoli retrocede al quarto posto in classifica, sopravanzato non solo dalla squadra giallorossa ma anche dal redivivo Milan di Vincenzino Montella.
Eppure appena l’anno scorso il team di Sarri aveva incantato l’Italia intera col suo gioco spumeggiante e spettacolare che gli ha permesso di conquistare la piazza d’onore e la qualificazione diretta alla Champions League.
Anche il primo scorcio di questa stagione ha regalato grandi soddisfazioni ai tifosi, sia in campo nazionale che europeo, poi all’improvviso, il black out totale: il Napoli ha spento le luci ed ha rimediato due sconfitte di fila, che nessuno si sarebbe mai aspettato, in particolare contro l’Atalanta, con tutto il rispetto per la compagine di Gasperini.
Ovviamente anche la sfortuna si è accanita nei confronti della banda di Sarri, con l’infortunio patito, qualche settimana fa, dal neo acquisto Milik, che resterà fermo per almeno tre mesi.
Certo, questo non può essere un alibi, anche perché allo stadio Atleti Azzurri d’Italia, il centravanti polacco era in squadra, ma il risultato è stato quello che tutti conosciamo. Al momento l’unica alternativa all’ex Ajax, rimane Gabbiadini che non ha convinto nel ruolo di prima punta, per cui Sarri sarà costretto ad inventarsi un altro centravanti che potrebbe essere Mertens.
Tuttavia se il Napoli non è più quello di una volta non è certo colpa di Gabbiadini o della perdita di Milik. A mio avviso le colpe sono da ricercare da un’altra parte, per esempio, Sarri sbaglia nel far giocare sempre gli stessi 13 /14 giocatori, incurante dei tanti calciatori, acquistati a suon di milioni dalla società, vedi; Diawarà, Giaccherini, Rog, Tonelli, e chi più ne ha, più ne metta.
Forse questi ultimi,che del resto sono giocatori validissimi, avrebbero potuto dare il loro onesto contributo alla causa azzurra se solo avessero giocato qualche scampolo di gara, ma si sa che coi se e coi ma non si va da nessuna parte, l’unica certezza sta nel fatto che bisogna cambiare subito registro ed invertire la rotta, mercoledì c’è il terzo turno di Champions, per cui è vietato sbagliare, intesi ragazzi ?