Dilemma: chi deve essere il primo rigorista? Il più bravo deve calciare per primo o è meglio conservare la sua freddezza per il rigore finale, il più pesante? Si tratta di una questione aperta sulla quale convergono opinioni divergenti, ma ieri i risultati hanno decisamente premiato la scelta di Scaloni.
Olanda-Argentina e Croazia-Brasile, I primi due quarti di finale del Mondiale in Qatar2022, si sono conclusi ieri ai calci di rigore. Messi è stato il primo dal dischetto. Neymar doveva essere l’ultimo, ma il suo momento non è mai arrivato. L’Argentina si è qualificata per le seminfinali, il Brasile è out. Le partite di ieri hanno dato una sola risposta al quesito iniziale: il più forte deve essere il primo a calciare! Ed è stata questa la scelta che ha premiato Scaloni. Al contrario il ct brasiliano Tite, che si è dimesso dopo la sconfitta, ha chiarito che aveva deciso di lasciare Neymar per ultimo perché era il più freddo della squadra. La sua lucidità era sicuramente necessaria per calciare l’ultimo rigore, che è quello più pesante e spesso decisivo, ma bisogna anche osservare che molte volte ci si ferma prima. Proprio per questo motivo molti decidono di far calciare la stella della rosa per prima e mettere al sicuro il risultato iniziale, anche perché i rigori iniziati in maniera sbagliata potrebbero influenzare negativamente la squadra dal punto di vista psicologico, aumentando la pressione e dando il via ad una sfilza di errori, un po’ come è successo alla Spagna contro il Marocco. Se si decide di agire in questo modo e si arriva al rigore finale, bisogna però ricordare che la carta migliore è stata già giocata e a quel punto verrà a mancare la freddezza e qualità di cui si poteva godere in un momento di tale tensione. Dunque, ancora una volta il dilemma resta aperto: qual è la scelta giusta? Chi deve essere il primo dal dischetto? La risposta è che nessuno conosce la risposta. Nonostante ciò, ci sono stati vari studi dedicati ai calci di rigore, uno dei più famosi è quello di Ignacio Palacios-Huerta, Professore di Management alla London School of Economics che ha analizzato quanto il sorteggio che decide la squadra che tira per prima influenzi il risultato finale: tenendo in considerazione 200 partite conclusesi ai calci di rigore, nel 61% dei casi l’esito è stato positivo per chi calciava per primo. La spiegazione potrebbe risiedere nella pressione psicologica generata negli avversari che tirano dopo, “costretti” a rispondere bene a coloro che hanno già calciato. Un ulteriore studio della Norwegian School of Sport Sciences ha dimostrato che i rigori calciati per far vincere vengono segnati 92 volte su 100, ne è una prova la rete di Lautaro Martinez contro l’Olanda che ha fatto passare il turno all’Argentina. Ci sono poi i rigori che possono far perdere una squadra, come il palo preso da Marquinhos in Croazia-Brasile, che secondo le statiche vanno a buon fine solo 62 volte su 100.