Sarà capitato anche a voi di andare a far visita in qualche città sparsa nel mondo e vi sarà stata proposta qualche escursione culturale. A me è capitato e ricordo che fu anche faticosa, quattro ore di viaggio in bus dopo una sveglia all’alba per vedere i resti di un antico teatro greco. Arrivati sul sito archeologico, con molto sgomento, scoprimmo che c’era ben poco da vedere… se non qualche pietra sparsa in un enorme distesa di terra.
Ed invece, a pochi passi da casa mia, nel quartiere Soccavo e precisamente nel tratto finale di via Pigna, nella parte occidentale di Napoli, ci sono i resti di un mausoleo denominato anche Colombarium risalente molto probabilmente al I sec. D.C oggi visibile solo in parte perché gli eventi sismici e quelli bellici hanno compromesso la struttura originaria.
Si tratta di una piccola struttura ricavata dalle Ville Agricole che sorgevano intorno alla città di Neapolis, piccoli insediamenti deputati ai fini agricoli come ne è stata testimonianza il rinvenimento, intorno agli anni cinquanta, dei resti di una villa agricola proprio nell’area di Via Pigna dove il mausoleo potrebbe essere stato il luogo di sepoltura ai piedi di una cava di piperno sopra la Collina dei Camaldoli da cui è derivato il nome del quariere Sub Cava (Soccavo). Esso rappresenta, tuttavia, un’opera più unica che rara, in quanto è il solo monumento romano superstite a Soccavo dato che i numerosi manufatti dell’epoca sono andati distrutti intorno agli anni ’60 quando il quartiere fu preso d’assalto dal Sacco di Napoli.
Il Mausoleo o Colombarium, non solo non è sponsorizzato dalle agenzie del turismo ma versa in una situazione pietosa. Innanzitutto bisogna fare veramente attenzione per notarlo, perchè bisogna schivare le auto parcheggiate proprio davanti ma soprattutto il cumulo di immondizia depositato proprio nei suoi pressi sotto gli occhi di un’amministrazione incurante del forte stato di degrado ed abbandono come si può notare dalle foto allegate.