Mentre la procura generale di Milano propone il rigetto della richiesta della semilibertà avanzata da Alberto Stasi, che sta espiando 16 anni di carcere per l’omicidio di Chiara Poggi, per via di una recente intervista televisiva rilasciata durante un permesso premio, parte in salita l’incidente probatorio cominciato a Pavia dove Andrea Sempio, l’amico del fratello della 26enne uccisa 18 anni fa, è indagato in una nuova indagine, aperta su impulso della difesa di colui che finora è l’unica persona condannata definitivamente per l’omicidio e che si preannuncia non semplice da istruire.
Questa mattina, di buon ora, davanti al Tribunale di Sorveglianza milanese si è discussa l’istanza di poter accedere alla semilibertà avanzata dall’ex studente bocconiano, ora detenuto a Bollate, uno degli istituti più all’avanguardia in Italia, da cui esce, come è accaduto anche oggi, per il lavoro esterno.
La sostituta pg Valeria Marino, sebbene tutte le relazioni redatte dal personale del carcere siano positive, ha chiesto di non accogliere la richiesta della misura alternativa alla detenzione – anticamera dell’affidamento in prova ai servizi sociali – e, in subordine, di sospendere il procedimento, e dunque non arrivare subito a decisione. E questo perché ha ritenuto necessario compiere accertamenti su quell’intervista mandata in onda il 30 marzo da Le Iene e che per Glauco Gasperini, avvocato che ha discusso in aula come sostituto dei difensori Giada Bocellari e Antonio De Rensis, è stata registrata lo scorso 22 marzo senza infrangere le prescrizioni imposte dalla legge.