Ieri giornata di allerta nelle stazioni e negli aeroporti, poiché i NO-VAX si erano dati appuntamento per manifestare contro il Green Pass, che ha inasprito le sue regole proprio ieri primo settembre, diventando obbligatorio sui treni a lunga percorrenza, su bus, aerei e nelle scuole.
“Qui ci sono solo giornalisti, io vado via. Grazie per la prossima volta non invitate proprio”, scrive Ghosst, e dello stesso tenore sono molti i messaggi nella chat di Telegram dei No-Vax.
“Io sono a Brescia non c’è nessuno”, dice Billy, mentre Lisa A. è “pronta qua a Firenze: tutti poliziotti pronti chi altro c”è?”. A Milano “Io sono in centrale a Milano non c’è nessuno – interviene Pino – a parole tutti leoni poi nessuno fa nulla”.
La protesta si è quindi rivelata un flop totale.
A Napoli, fuori la stazione di Piazza Garibaldi si sono presentate solo due persone Raffaele Bruno, segretario del Movimento idea sociale, in compagnia di un’altra persona.
Raffaele Bruno afferma: “Siamo contro ogni forma di violenza, e sono qua non per bloccare treni o fare altro – ha detto ai giornalisti mentre sventolava una bandiera italiana – ma poiché siamo in uno Stato libero e democratico il vaccino non può essere obbligatorio”, continua “Abbiamo deciso insieme di rinunciare alla manifestazione – ha detto Bruno – perché il ministro dell’Interno ha mobilitato un esercito di agenti. Io ho detto che sarei venuto comunque per spiegare le nostre ragioni”.
Neppure una decina di persone si sono radunate a Genova, e meno di cinquanta persone a Trieste.
Non si sono quindi registrate tensioni di alcun genere.
A Milano, più giornalisti curiosi e agenti delle forze dell’ordine che manifestanti.
A Roma, le stazioni sono state presidiate dalle forze dell’ordine, “Italiani contro il Green pass”, è il testo di uno striscione affisso da un gruppo di militanti di Forza Nuova a una ringhiera nei pressi dell’ingresso della stazione Tiburtina.
Nessun particolare problema quindi che ha impedito la normale circolazione di treni e aerei.
I viaggiatori hanno mostrato regolarmente il green pass, che attestava, per i viaggi sul suolo nazionale, di aver ricevuto almeno una dose di vaccino o di aver completato il ciclo vaccinale, di aver fatto un tampone rapido che attestava il risultato negativo, oppure di essere guariti dall’infezione da Covid-19.
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