Serviva un impresa o, meglio, la mano di Poseidone per riprendere il volo nelle acque insidiose di Barcellona. E impresa c’è stata, di quelle che stanno rendendo combattutissima questa finale della Louis Vuitton Cup fra il team di Luna Rossa e gli inglesi di Ineos Britannia e che deciderà – al meglio delle 13 regate – lo sfidante dei Defenders di New Zealand nella 37/a America’s Cup. Dopo aver perso la prima sfida della giornata per il blocco del foil, che l’ha fatta inabissare di prua e imbarcare acqua, Luna Rossa ha rotto il suo delicatissimo equilibrio e ha assistito impotente (e squalificata) alla vittoria dell’equipaggio di sir Ben Ainslie sul 4-3. Ma il team Prada Pirelli non ha mollato e ha lottato contro il tempo per riparare il Silver Bullet ferito, tornato nel campo di gara incerottato col nastro adesivo per tenere assieme i pannelli di carbonio, per il match race numero 8, che ha riportato in pareggio i conti sul 4-4. Con una vittoria epica.
Nella prima regata della giornata, ad alta tensione, in appena tre minuti è successo di tutto. Con il vento vicino al limite massimo di 21 nodi, dopo una buona partenza, Luna Rossa ha guadagnato un pugno di secondi nel primo lato di bolina, ma subito dopo il primo gate, passato assieme a Ineos, la catastrofe: la rottura del braccio di destra del foil l’ha fatta inchiodare in acqua, con la prua inabissata per un paio di secondi. Ancora un guasto tecnico, dopo il problema alla randa di domenica, che ha mostrato la fragilità del gigante di carbonio.