NAPOLI – Pippo Franco sarà a Napoli martedì 5 aprile alle ore 20,30 all’hotel Romeo con il suo nuovo spettacolo “Vedo ma non vedo, gioco ma non gioco”. Il talk show nasce come contributo contro le insidie e i tranelli che si nascondono dietro il volto accattivante del gioco d’azzardo verrà messo in scena, nelle principali città italiane,
Il confine tra intrattenimento e gioco d’azzardo è tutt’altro che definito. La prova è che nel nostro Paese i giocatori abituali sono circa 15 milioni; di questi, 2 milioni rientrano nella soglia di rischio-ludopatia e ben 800mila ci sono dentro fino al collo. Per questi ultimi e per le loro famiglie si apre un percorso doloroso fatto di litigi, menzogne, sotterfugi e i risparmi di una vita di lavoro che vanno in fumo in poche ore trascorse davanti a una videolottery oppure ad un tavolo di poker on-line.
Per prevenire i devastanti effetti del gioco d’azzardo sulla vita delle persone, occorre sensibilizzare non solo l’esercito di giocatori sui pericoli e sui rischi che si corrono, ma anche le istituzioni locali e nazionali ad adottare rimedi normativi e regolamentari che siano in grado di tutelare le famiglie italiane. Proprio l’Agcai (associazione gestori e costruttori di apparecchi da intrattenimento) è scesa in campo per dire basta al gioco d’azzardo. Dopo la manifestazione di protesta dello scorso mese a Roma dove l’associazione, guidata da Benedetto Palese, ha chiesto al Governo di fermare l’invasione di 250mila nuove videolottery prevista per gennaio 2017, Agcai ha deciso di lanciare la propria campagna di sensibilizzazione.
“Da tempo proponiamo all’esecutivo – ha sottolineato Palese – di consentire la sostituzione delle attuali slot presenti sul mercato con apparecchiature da intrattenimento con un costo orario paragonabile ai flipper. E’ indispensabile eliminare le slot videolottery, gestite dalle grandi multinazionali del gioco d’azzardo, collocate nelle migliaia di sale sorte a quasi ogni angolo di strada nelle città italiane che rappresentano dei veri e propri mini-casinò, che stanno creando disagio sociale costringendo i sindaci a limitare gli orari di apertura e, in alcuni casi, addirittura la chiusura delle sale da gioco. Se non ci sarà una nuova regolamentazione, con adeguati provvedimenti che tengano presente anche il fenomeno della ludopatia – conclude il numero uno dell’Agcai -, ne pagheranno le conseguenze gli oltre 120mila lavoratori del settore intrattenimento e ben cinquemila imprese rischierebbero di chiudere i battenti lasciando campo libero al monopolio dei concessionari, con palese violazione delle norme europee sull’antitrust”.
Ludopatia, a Napoli arriva il tour di Pippo Franco “Vedo ma non vedo, gioco ma non gioco
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