Jerez non é un circuito come tuti gli altri per Marc Marquez. L’ultimo suo successo in casa risale al 2019, una stagione incredibile per lui, in sella alla imbattibile Honda di allora. Dodici vittorie in 19 gare, mai più giù del secondo posto sul podio. Sembrava che nulla e nessuno potesse impedirgli di allungare la striscia di quattro mondiali consecutivi chissà per quante altre stagioni. Ma l’anno successivo, proprio a Jerez, la caduta, la frattura all’omero del braccio destro, il rientro affrettato, cui seguirà un calvario di interventi, rientri e nuovi stop che aveva anche fatto temere per la sua carriera.
Nel fine settimana Marquez torna a Jerez da dominatore della MotoGP in questo avvio di 2025. Ma, nonostante i successi ottenuti nei primi quattro appuntamenti, non vuol sentire parlare di “superiorità”. “E’ un termine che cerco di evitare”, perché “quella parola ti fa abbassare la guardia. E gli errori arrivano, come quello che ho commesso ad Austin” dove é caduto mentre guidava la gara. “Questo mondiale è appena iniziato e può succedere di tutto” frena.