Il testo della manovra di bilancio 2025, firmata da Mattarella, è stato depositato alla Camera. Contiene 144 articoli, che comprendono le misure fiscali, come il taglio del cuneo e il riordino delle detrazioni, le norme sulle pensioni e quelle sulla revisione della spesa.
BONUS NASCITE CON ISEE ENTRO I 40 MILA EURO – con la manovra arriva per ogni figlio nato o adottato dal primo gennaio 2025 un “bonus nuove nascite” una tantum da 1.000 euro. La condizione è che il nucleo familiare abbia un Isee inferiore a 40.000 euro annui.
SPESE SANITARIE FUORI DALLE DETRAZIONI – Le spese sanitarie e quelle relative ai mutui per la casa sono escluse dal tetto della revisione delle detrazioni prevista dalla manovra. “Sono escluse dal computo dell’ammontare complessivo degli oneri e delle spese – si legge – le spese sanitarie detraibili” così come “sono esclusi” gli oneri “sostenuti in dipendenza di prestiti o mutui contratti fino al 31 dicembre 2024”. Inoltre “a fini del presente articolo il reddito complessivo è assunto al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale”.
STRETTA SULLE DETRAZIONI PER I REDDITI OLTRE 75 MILA EURO – Stretta sulle detrazioni per chi ha un reddito oltre i 75mila euro ma con vantaggi che crescono in base al numero dei figli. In base al testo della manovra – infatti – chi ha un reddito tra i 75mila e i 100mila euro potrà portare in detrazione fino a un massimo di 14mila euro, 8mila oltre i 100mila. In assenza di figli la cifra è dimezzata (moltiplicata per il coefficiente di 0.5) per quanti hanno un solo figlio ridotta moltiplicando per un coefficiente di 0.85, resta pari se si hanno più di tre figli o figli con disabilità. Un contribuente oltre i 100mila senza figli potrà detrarre a conti fatti 4mila euro.
LE PENSION MIMIME CRESCONO DI 3 EURO NEL 2025 – Per le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo nel 2025 ci sarà un incremento del 2,2% e dell’1,3% nel 2026. Quest’ano scadeva l’aumento del 2,7% previsto con la legge di Bilancio per il 2024. Le pensioni arriveranno a 617,9 euro dai 614,77 attuali perché la base di calcolo è quella precedente all’aumento del 2,7% dato l’anno scorso maggiorata con il recupero dell’inflazione pari all’1%.