“Abbiamo fatto un po’ discutere con questa presenza, ho letto cose divertenti, bizzarre”, che “vengo qui per dare segnali agli alleati che sarei pronta a sostituirli” o “la teoria secondo la quale volevo concedermi una scorribanda tra i moderati, ma ora devo dire che dopo l’intervento di Carlo Calenda porterò io un po’ di moderazione”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni aprendo il suo intervento al congresso di Azione, sottolineando che “in Italia si passa direttamente dalla criminalizzazione dell’avversario a fare un governo insieme” che “non è mai stata la mia cifra”.
“La ragione vera perché sono qui è molto più banale e profonda – aggiunge – perché vengo da una storia politica di una comunità che ha fatto del confronto con le idee anche più distanti la sua cifra senza che il confronto potesse mai mettere in discussione l’identità, la politica in democrazia si fonda su questo”.
Meloni, appena arrivata allo spazio eventi nel centro di Roma dove è in corso il congresso di Azione, è stata accolta dal capogruppo alla Camera del partito di Carlo Calenda, Matteo Richetti, ed ha assistito in prima fila in platea all’intervento di Calenda, prima di prendere a sua volta la parola.