Altro fatto internazionale di grande importanza: la Cancelliera tedesca Merkel ha ottenuto il via libera di Washington al gasdotto Nord Stream 2. Paolo Mastrolilli su La Stampa:
«Gli Usa danno alla Germania il via libera per il gasdotto Nord Stream 2, in cambio dell’impegno a difendere l’Ucraina dalle aggressioni russe e garantire che il gas di Mosca continui a passare anche da Kiev. Nello stesso tempo invitano il presidente Zelensky alla Casa Bianca ad agosto, per rassicurarlo ed evitare che si butti in braccio alla Cina. È l’accordo annunciato ieri da Washington e Berlino, dopo un braccio di ferro durato anni. Nord Stream 2 è il gasdotto pensato per collegare Russia e Germania direttamente, passando sotto il Mar Baltico. Le ultime due amministrazioni americane si erano opposte, perché il progetto rischia di isolare l’Ucraina. Sul suo territorio infatti passano i tubi che attualmente portano in Europa il gas di Mosca, che paga a Kiev 3 miliardi di dollari all’anno per il transito. Grazie a Nord Stream 2 il Cremlino potrebbe chiudere il rubinetto ucraino, facendo mancare al Paese confinante tanto le risorse economiche ricavate dall’energia, quanto l’unica leva politica da usare per contrastare l’aggressione russa, cominciata con l’annessione della Crimea. L’amministrazione Biden aveva iniziato a rivedere il dossier dall’insediamento, partendo da due punti: primo, il bisogno di ricostruire l’alleanza con la Germania e l’Europa, per contenere la Cina e fare progressi sul clima; secondo, la presa d’atto che ormai il gasdotto è completo al 90%, e quindi non era più realistico pensare di poterlo cancellare. La Casa Bianca aveva già lanciato un segnale, quando nelle settimane scorse aveva rinunciato ad imporre sanzioni alla compagnia che gestisce il progetto. I negoziati con Berlino intanto erano proseguiti, e sono stati completati con la recente visita della cancelliera Merkel a Washington. Ieri quindi è arrivato l’annuncio: gli Usa tolgono il veto a Nord Stream 2, in cambio dell’impegno della Germania a difendere gli interessi dell’Ucraina. Nel dettaglio, i due Paesi investiranno diversi milioni di dollari per aiutare Kiev a sviluppare le infrastrutture di energia rinnovabile. Berlino poi dovrà garantire che Mosca continui a pagare i 3 miliardi di dollari dati oggi al Paese confinante, in base al contratto che scade nel 2024. È incerto però come riuscirà a farlo, visto che dall’intesa è stata esclusa la clausola «kill switch» che avrebbe consentito di bloccare il flusso su Nord Stream 2 in caso di violazioni. Ieri Merkel ne ha parlato con Putin. L’ex segretario di Stato Pompeo ha detto che l’accordo è un regalo al Cremlino, voluto da Biden perché la sua priorità ossessiva è il clima, dove ha assolutamente bisogno di Merkel, che quindi non poteva alienare con sanzioni sul gasdotto. Così però dimentica che Nord Stream 2 è arrivato al 90% di completamento durante l’amministrazione Trump, che non ha fatto molto per bloccarlo. Il timore degli Usa ora è che Zelensky si butti nelle braccia della Cina, perciò lo hanno invitato alla Casa Bianca il 30 agosto. Si tratta di capire quali garanzie concrete può offrire Washington a Kiev, per evitare il suo isolamento».