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mercoledì 9 Ottobre 2024 - 20:30
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MR B SPIEGA IL PARTITO UNICO

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Silvio Berlusconi, con una lettera pubblicata dal Giornale, torna sul tema a lui caro del partito unico di centro destra:

«Ho riproposto il tema del Partito Unico del centrodestra, il centrodestra italiano, sul modello del Partito Repubblicano Usa, che è la prospettiva politica che ho nel cuore dal 1994 e che è nel cuore di molti dei nostri elettori. Credo che abbiamo una finestra di opportunità irripetibile per realizzarla da qui al 2023, quando presumibilmente l’emergenza sarà finita e gli italiani potranno tornare a scegliere da chi essere governati. Qualcuno mi ha chiesto se le due cose non sono in contraddizione: la domanda è legittima, mi rendo conto anch’ io che rilanciare Forza Italia e parlare di un partito unico possano sembrare due opzioni diverse, se non addirittura contraddittorie. Vorrei spiegare perché non è così. Perché le nostre riflessioni sul Centro-destra Unito non significano affatto un «rompete le righe» per gli azzurri di Forza Italia, ma anzi portano all’esatto contrario, ad un impegno ancora più forte per rilanciare e fare crescere il nostro movimento. C’è una prima ragione, a ben vedere scontata: i modi, le forme e i tempi in cui questo processo si compirà non dipendono naturalmente solo da noi. Sono convinto che quella del Partito Unico sia la strada e che ci arriveremo, ma io stesso non ho mai pensato a una «fusione fredda» fra apparati di partiti. Si tratta piuttosto di mettere in moto un grande processo politico di riflessione, di studio, di discussione, di elaborazione di contenuti ed anche di regole. Tutto questo non si improvvisa e naturalmente dipende dal grado di disponibilità dei partner leader politici e non solo – che vorremmo in questo progetto. Nel frattempo, la quotidianità della politica va avanti e noi stiamo svolgendo una funzione essenziale a sostegno del Governo Draghi. (…) Per il futuro questa è la seconda e più importante considerazione non dobbiamo mai dimenticare che Forza Italia è l’unica forza politica da sempre liberale, cristiana, europeista, garantista. È l’unica espressione in Italia del Partito Popolare europeo, la grande famiglia dei cattolici liberali, che nelle ultime settimane ha dimostrato in tutt’ Europa, in Spagna, in Germania, in Francia, di essere di nuovo in crescita e di stare recuperando i suoi elettori tradizionali. Non soltanto l’Italia non può fare a meno di una componente liberale europeista di questo tipo, ma un centro-destra unito e di governo dovrà avere proprio questa caratterizzazione, un forte legame con i Popolari Europei, per essere credibile e autorevole sul piano internazionale. Questo legame inscindibile possiamo garantirlo soltanto noi. Dunque per gli azzurri questo è il momento dell’orgoglio e insieme dell’umiltà. Orgoglio non solo della nostra storia, ma del ruolo che giochiamo e che continueremo a giocare. Umiltà di metterci in discussione in nome di un progetto più grande che porti a compimento il nostro percorso politico».

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