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lunedì 23 Giugno 2025 - 20:34
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Napoli ride, Milano piange: gli scugnizzi sono campioni

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A Napoli se la godono, a Milano piangono. E’ questo ciò che ha decretato il campo, il giudice supremo del calcio. A vincere non è stata la squadra più forte, ma quella migliore e quella che ha meritato di più. A Parma è stata una girandola di emozioni tra quello che succedeva al Tardini e il risultato dell’Inter al Meazza con la Lazio. Il Napoli è riuscito nell’impresa di essere sempre lì, di non disunirsi, anche quando le cose stavano andando per il peggio. Come quel periodo tra gennaio e febbraio dopo l’addio di Kvaratskhelia, con sole due vittorie in nove partite.

Poi le cose sono cambiate. Conte ha tenuto insieme la squadra, l’ha resa ancora più unita di quanto non lo fosse già. Lo Scudetto è la certificazione di un lavoro, anzi di una fatica, straordinaria. A Napoli fatica e lavoro sono due cose diverse, Conte il primo giorno aveva detto ‘Amma Faticà‘, e lo hanno fatto tutti, dal primo all’ultimo. Il risultato è che gli scugnizzi sono campioni. Scugnizzi, come lo striscione della Curva B prima della partita. Campioni, come chi arriva davanti a tutti, anche di un punticino, col musetto davanti.

La partita del Cagliari è stata onesta, ci ha provato con le armi che aveva sia nel primo tempo, sia nella ripresa. La liberazione per il pubblico, preso dall’ansia e dalla preoccupazione, è arrivata grazie a uno straordinario gol di Scott McTominay, a fine partita eletto MVP della Serie A 2024/25. La sicurezza, invece, con la rete di Romelu Lukaku, che nonostante le critiche è stato un centravanti funzionale per ciò che chiedeva Conte alla squadra.

Al Napoli non resta che ridere, che godersela. Quattro Scudetti, gli ultimi due in tre anni. Ag4in, come recita una canzone di Pino Daniele citata anche dall’account ufficiale del club partenopeo. La vittoria a inizio stagione non era pronosticabile, giocare una sola competizione a settimana non è garanzia di vittoria. L’ultimo a riuscirci negli ultimi vent’anni è stato Conte, due volte, di cui una col Napoli. Niente è scontato, nemmeno la vittoria. E quindi, essere grati per ciò che si riceve dal calcio, come dalla vita, resta un mantra da seguire.

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