“È troppo presto per parlarne, in ogni caso è tutto argomento di discussione con coloro che saranno al potere in Siria”. Così il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha risposto a una domanda sul futuro delle basi militari russe in Siria. Lo riporta l’agenzia Interfax, secondo cui Peskov ha anche dichiarato che ora Mosca stia agendo per garantire “la sicurezza” delle sue basi.
Il Cremlino si è detto “sorpreso” dalla presa del potere da parte dei ribelli in Siria. “Per quanto riguarda la posizione del presidente Assad, non ho nulla da dirvi”, ha detto ai giornalisti Peskov, aggiungendo: “Quello che è successo ha sorpreso il mondo intero e, in questo caso, non facciamo eccezione”.
Il portavoce ha poi detto che il presidente Putin non ha in programma di incontrare l’ex presidente siriano Bashar Assad, al quale Mosca ha offerto asilo.
La Giordania ha condannato il dispiegamento – avvenuto ieri – dell’esercito israeliano nella zona cuscinetto del Golan. “Condanniamo il fatto che Israele sia entrato in territorio siriano e abbia preso il controllo della zona cuscinetto”, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Aymane Safadi, di fronte al parlamento di Amman. Il ministro ha denunciato questa “aggressione” come “una violazione del diritto internazionale, un’escalation inaccettabile e un attacco alla sovranità di uno Stato arabo”.
“Rifiutiamo categoricamente questa aggressione e affermiamo che quando parliamo di unità, integrità territoriale e coesione della Siria, questo include anche i suoi confini con Israele”, Paese confinante con Siria e Giordania.