Oggi il Senato deciderà se autorizzare o meno l’acquisizione della corrispondenza privata tra l’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e Maria Rosaria Boccia, aspirante consigliera ai Grandi eventi, che è stata chiesta dal tribunale dei ministri. Il voto avverrà prima nella Giunta delle elezioni e immunità (a cui la richiesta è stata inviata) e lo stesso giorno, più tardi, voterà l’Aula. Inoltre, il 22 ottobre la Giunta discuterà la relazione, che poi sarà messa ai voti. Sangiuliano ha diritto, se lo ritiene opportuno, di chiedere di essere sentito dalla Giunta o mandare una memoria scritta.
Oggetto della richiesta è di fatto la copia forense del cellulare di Boccia (tra chat, messaggi, mail) o di altri dispositivi elettronici. In ballo c’è l’acquisizione e non l’uso. Il materiale è stato acquisito dalla procura di Roma nell’ambito delle indagini sulla nomina di Boccia a consigliera ai Grandi eventi, poi saltata. Sul caso interviene la Giunta del Senato perché è quella competente sui ministri che non sono parlamentari, com’è Sangiuliano. Il caso nasce dalla denuncia presentata dal parlamentare dei Verdi, Angelo Bonelli, per cui successivamente l’ex ministro è stato indagato per peculato e rivelazione del segreto d’ufficio nell’ambito dell’affaire che coinvolge anche l’imprenditrice con cui Sangiuliano ha rivelato di aver avuto una relazione.