“L’Iran non ha intenzione di impegnarsi in un conflitto con gli Stati Uniti nella regione. Tuttavia, se gli Stati Uniti avviassero operazioni militari contro l’Iran, i suoi cittadini, o la sua sicurezza e i suoi interessi, l’Iran utilizzerà il suo diritto intrinseco a rispondere in modo proporzionato”. Lo ha detto l’ambasciatore iraniano all’Onu Saed Iravani al Consiglio di Sicurezza.
“Il regime iraniano non è diverso dal Terzo Reich e l’ayatollah Ali Khamanei non è diverso da Hitler”. Lo ha detto l’ambasciatore israeliano all’Onu Gilad Erdan al Consiglio di Sicurezza chiedendo “tutte le sanzioni possibili” contro l’Iran. “L’escalation senza precedenti di ieri sera mostra cosa succede quando gli avvertimenti non sono ascoltati – ha continuato – Il fatto che ieri Israele si sia mostrato superiore non toglie la brutalità dell’attacco”.
Hamas ha presentato ai mediatori un accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi in cui chiede a Israele di osservare una tregua di sei settimane prima di avviare uno scambio con i detenuti palestinesi nelle carceri israeliane. Secondo quanto riferisce il quotidiano ebraico Haaretz, la proposta è stata presentata dopo che il gruppo terroristico ha rifiutato l’accordo mediato dagli Stati Uniti nella tarda serata di ieri. Nella proposta, Hamas chiede che l’Idf cessi tutte le operazioni a Gaza e si ritiri dalle aree urbane per sei settimane, consentendo ai palestinesi sfollati di tornare a nord. Solo dopo gli ostaggi verrebbero rilasciati, con una proporzione di 30 detenuti per ogni prigioniero, un netti rialzo rispetto alla proporzione di 1 a 3 valida fino all’ultimo scambio. Richiede inoltre che per ogni soldato catturato siano rilasciati 50 prigionieri palestinesi – 30 dei quali condannati all’ergastolo. Hamas sostiene che utilizzerà le settimane di pausa nelle ostilità per localizzare gli ostaggi e accertare in quali condizioni si trovano. Israele ha precedentemente respinto richieste simili definendole “deliranti” e il numero di prigionieri palestinesi richiesti da Hamas, così come la gravità dei loro crimini, è stato un punto critico in diversi precedenti cicli di negoziati.
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