Un nuovo sciame sismico ha interessato l’area dei Campi Flegrei nelle prime ore del mattino, con quattro scosse di terremoto che hanno fatto tremare il suolo prima dell’alba. Il fenomeno ha destato preoccupazione tra i residenti, molti dei quali hanno segnalato sui social di aver percepito chiaramente le vibrazioni, soprattutto la più intensa.
La scossa più forte alle 5.03: epicentro nei pressi della Solfatara
Secondo i dati rilevati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), il sisma di maggiore intensità si è verificato alle 5.03, raggiungendo una magnitudo di 2.7 sulla scala Richter. L’epicentro è stato localizzato a una profondità di soli 2 km in prossimità di via Antiniana, alle pendici del vulcano Solfatara, un’area considerata ad alto rischio per la sua intensa attività vulcanica e bradisismica.
Lo sciame sismico: quattro scosse in meno di mezz’ora
Il terremoto delle 5.03 è stato preceduto e seguito da altre tre scosse di minore entità ma comunque avvertite nella zona:
- Ore 4.37 – Magnitudo 1.2
- Ore 4.58 – Magnitudo 1.0
- Ore 5.05 – Magnitudo 1.9
Tutti gli eventi hanno avuto un epicentro molto vicino e una profondità superficiale, tipica dei fenomeni sismici legati al bradisismo, il fenomeno geologico che caratterizza l’area flegrea e che da tempo sta mostrando segnali di progressivo innalzamento del suolo.
Preoccupazione tra i residenti: “Abbiamo sentito il boato e le vibrazioni”
Molti abitanti dell’area hanno raccontato sui social network di aver avvertito distintamente le scosse, soprattutto la più forte delle 5.03. Alcuni riferiscono di boati sordi prima della vibrazione del terreno, mentre altri hanno segnalato tremori a porte e finestre, causando ansia e apprensione.
L’area dei Campi Flegrei, già interessata da un’intensa attività sismica negli ultimi mesi, continua a essere monitorata costantemente dagli esperti, che raccomandano prudenza e invitano la popolazione a seguire le indicazioni della Protezione Civile in caso di eventi più intensi.
Un periodo di intensa attività bradisismica
L’evento di magnitudo 2.7 rientra tra i più forti registrati nell’ultimo periodo e si inserisce in una fase di bradisismo accelerato, fenomeno che da tempo sta sollevando preoccupazioni tra la popolazione e gli esperti. Questo movimento lento ma costante del suolo, dovuto all’attività vulcanica sotterranea, provoca ciclicamente sciami sismici come quello avvenuto oggi.
Gli esperti dell’Osservatorio Vesuviano continuano a monitorare la situazione, confermando che al momento non si registrano anomalie preoccupanti, ma ribadendo l’importanza di tenere alta l’attenzione in un’area caratterizzata da un equilibrio geologico delicato.