Governo e sindacati si confrontano sul fronte riforma pensioni, mentre tutti coloro che aspettano con ansia quota 41, i precoci, gli esodati ed i pensionati in generale attendono l’approvazione del DDL 857, che contiene la quota 41 per i precoci e la misura per andare in pensione a partire da 62 anni di età con 35 di contributi. I lavoratori precoci invocano un diritto alla Pensione dopo 41 anni di lavoro indipendentemente dalla riforma delle pensioni.
PENSIONI, REDDITO MINIMO – In fatto di riforma pensioni, si è riparlato negli ultimi giorni, anche della proposta di Boeri, atta a garantire una rete di protezione sociale per i lavoratori ultra 55 enni in condizione di bisogno graduata in funzione della numerosità del nucleo familiare, oltre alla flessibilità in uscita e al contributo di solidarieta’ sugli assegni, progetto presentato lo scorso anno dall’Inps al quale il Governo potrebbe lavorare in occasione di un intervento sulla Riforma Pensioni della Legge Fornero nel corso del 2016. Si propone di garantire un reddito minimo pari a 500 euro al mese senza vincolo di durata a tutti i nuclei familiari in cui vi sia almeno un componente con più di 55 anni. Il meccanismo pensato da Boeri, che prende il nome di Sostegno di Inclusione Attiva per gli ultracinquantacinquenni (SIA55), funziona in modo simile all’attuale integrazione al trattamento minimo, che oggi interessa le pensioni più basse, integrando, per l’appunto, il reddito del nucleo sino al raggiungimento della soglia minima indicata, reddito necessario per la conduzione di una vita dignitosa.
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