Si è conclusa nell’Aula della Camera la discussione generale sulla mozione di sfiducia contro la ministra del Turismo Daniela Santanché. Lei, appena si è concluso l’ultimo intervento, si è alzata dai banchi del governo e ha lasciato l’emiciclo. Dagli scranni del M5s si sono udite le voci di deputate e deputati che hanno gridato ripetutamente “Vergogna!”, dato che la ministra non ha replicato, come prevede invece il Regolamento. Il vicepresidente di turno, Fabio Rampelli è allora intervenuto: “Colleghi, per favore, scoprite forse oggi che ci si può prenotare per la replica anche nella seduta successiva?”.
Il voto ci sarà in altra seduta.
Gli scranni di Montecitorio sono apparsi vistosamente deserti. Accanto a Santanché erano seduti i ministri Nello Musumeci e Luca Ciriani e la sottosegretaria Vannia Gava. In Aula anche la segretaria del Pd, Elly Schlein, e il leader M5s Giuseppe Conte. Una decina i deputati di FdI presenti in Aula, tra cui il vicecapogruppo Alfredo Antoniozzi e il questore della Camera, Paolo Trancassini, i primi ad entrare in Aula.
Degli altri gruppi di maggioranza non è presente invece alcun deputato, circostanza questa sottolineata dagli interventi dei parlamentari delle opposizioni che sostengono la mozione di sfiducia. Loro infatti sostengono che queste assenze dimostrano la divisione che c’è nella maggioranza. “Qui a sostenerla in Aula, signora ministra, sono presenti solo pochi martiri di Fdi” ha ironizzato Federico Gianassi del Pd. “La comunicazione non verbale è spesso eloquente e i banchi vuoti” della maggioranza dicono che “è stata abbandonata da Forza Italia, dalla Lega e da Noi Moderati” e c’è solo una “difesa d’ufficio del suo partito” con poche presenze. Lo ha detto il deputato Dem Toni Ricciardi. “Che differenza c’è – è andato all’attacco in un altro passaggio – tra il ministro Sangiuliano e la ministra Santanché? Forse la ministra è in grado di elevare leve di ricattabilità che Sangiuliano non aveva?”. “Presidente del Consiglio – ha concluso – ci levi dall’imbarazzo e chieda un passo indietro”.