Il giorno della laurea per ogni ragazzo o ragazza è un giorno di festa, tranne per Emma Sulkowicz. La studentessa si è laureata a New York con il materasso su cui era stata stuprata. La ragazza, violentata da un suo compagno di studi, aveva denunciato il fatto alle autorità universitarie. Inutilmente. Da ciò è nata la protesta. Il problema degli stupri nei campus universitari o di college è diffuso. Il presidente degli Stati Uniti Obama nello scorso anno ha dovuto aprire una commissione d’inchiesta, sul’onda di molti casi avvenuti in importanti università come: Yale, Dartmouth e Florida University. Oltre alla violenza che subiscono le vittime, c’è il silenzio assordante dei senati accademici che per salvare il buon nome dell’ateneo cerca di insabbiare o di sviare l’accusa parlando di se
sso non consensuale invece che di stupro. Emma ha subito lo stesso trattamento, sia l’università di New York che la polizia non ha creduto a lei ma alla tesi del suo aguzzino, che invece afferma che era stato un rapporto consensuale. Lo studente incriminato e scagionato Nungesser, ha fatto causa al proprio ateneo, accusandolo di aver consentito alla Sulkowicz di insultarlo e denigrarlo.
Ciro Florio