Soddisfatto per le primarie, Letta chiede adesso una mano ai renziani per Bologna e a Zingaretti per il Campidoglio. Maria Teresa Meli per il Corriere.
«Letta non vuole perdere i voti di Iv a Bologna, anche se lì i Cinque Stelle saranno alleati del Pd. Fosse per lui il segretario cercherebbe di convincere anche Carlo Calenda a giocare in squadra con il Pd a Roma. Ma è fatica sprecata. «Sono mesi – dice il leader di Azione – che i dem cercano di farmi ritirare, ma la mia controproposta è questa: si ritirasse Gualtieri, lo faccio assessore al Bilancio». Da quella parte, dunque, niente da fare. Ma Letta sa che «Roma è la madre di tutte le battaglie» e perciò vuole supportare Gualtieri, il quale ha vinto le primarie non con il 70% previsto ma con il 60,6. Perciò il segretario invita a pranzo al Nazareno Nicola Zingaretti e gli chiede di «impegnarsi di più» per la campagna elettorale capitolina. Il presidente della Regione, soprattutto dopo la gestione della somministrazione dei vaccini, è molto popolare a Roma. Anzi, per essere esatti, è il dem più popolare della Capitale: «C’è bisogno di te», gli dice Letta. «Devi essere più presente», aggiunge. E a Zingaretti che conosce bene il territorio non deve spiegare le difficoltà e le preoccupazioni. L’ex segretario assicura: «Io ci sarò». Tenere tutti insieme, le Sardine, i 5 Stelle, Iv e la società civile, non sarà certo un’operazione facile, tanto più che non si capisce ancora bene quale fisionomia assumerà il Movimento di Conte. Farà sua l’agenda Draghi, come intende fare il Pd «con responsabilità e protagonismo, perché è questo che ci chiedono gli elettori», spiegano al Nazareno? Oppure scarterà, magari da subito, sulla riforma della giustizia? Certo, Letta non crede che il M5S uscirà dal governo, ma ritrovarsi un alleato che un giorno sì e uno no cerca di mettere in difficoltà Draghi non è esattamente quello che si augura. Vi sarebbero inevitabili ripercussioni pure sulle alleanze locali per le primarie. Perciò il segretario dem tiene aperto anche il canale di comunicazione con il più lealista (nei confronti del governo) Luigi Di Maio. E nel frattempo riflette se sia meglio candidarsi a Siena per essere presente in Parlamento nei momenti «clou»: «Non escludo di presentarmi».