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domenica 9 Febbraio 2025 - 23:10
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TELEFONATA BIDEN MACRON

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Dall’estero la prima notizia è la distensione fra Francia e Stati Uniti. Biden e Macron si sono parlati e la Francia rimanderà il suo ambasciatore a Washington. Paolo Mastrolilli da New York per La Stampa.

«Prove di riconciliazione tra Washington e Parigi, e quindi tra Usa ed Europa, dopo la telefonata di ieri fra Biden e Macron. Il capo della Casa Bianca ha ammesso che avrebbe fatto meglio a consultare gli alleati, prima di fornire i sottomarini nucleari all’Australia; ha promesso di coinvolgerli nella nuova strategia per la regione indo-pacifica; e ha riconosciuto che il rafforzamento della difesa UE contribuirebbe alla sicurezza transatlantica. Il collega dell’Eliseo ha deciso di rimandare il suo ambasciatore negli Usa. I due presidenti poi hanno preso appuntamento per vedersi a fine ottobre, forse a margine del G20 di Roma, consolidando l’importanza di questo vertice che potrebbe anche diventare la sede per il primo bilaterale col cinese Xi. La telefonata era stata richiesta da Biden, dopo che Usa e Gran Bretagna si era accordati con l’Australia per fornirle una dozzina di sottomarini nucleari allo scopo di contenere Pechino, cancellando così una commessa da 66 miliardi di dollari che Canberra aveva già affidato a Parigi per unità convenzionali. Secondo il comunicato congiunto finale, «i due leader hanno concordato che la situazione avrebbe tratto beneficio da consultazioni aperte tra alleati, su temi di interesse strategico per la Francia e i nostri partner europei. Biden ha confermato il suo impegno a riguardo». Non c’è la parola “scusa”, perché secondo gli americani toccava agli australiani avvertire Parigi, ma è il punto più vicino a cui poteva arrivare Washington, ammettendo di aver sbagliato approccio. I due leader poi «hanno deciso di aprire un processo di consultazioni approfondite, mirate a creare le condizioni per assicurare la fiducia e proporre misure concrete per obiettivi comuni». Perciò si vedranno ad ottobre, e Macron rimanderà l’ambasciatore a Washington la settimana prossima. Queste mosse confermano la linea di ricomponimento anticipata a La Stampa da fonti democratiche, avviando una seconda fase più ampia di revisione della postura occidentale in Asia: «Biden ha riaffermato l’importanza strategica del coinvolgimento francese ed europeo nella regione indo-pacifica, incluso il quadro di riferimento appena pubblicato dalla UE». Fonti diplomatiche aggiungono che si lavora ad iniziative concrete per compensare Parigi dei 66 miliardi persi, non solo per salvare la faccia, ma anche per rilanciare il ruolo dell’Europa nell’area. Se ne riparlerà a Pittsburgh la settimana prossima, nel primo incontro dello EU-US Trade and Technology Council. Joe poi ha fatto una concessione ad Emmanuel, riconoscendo «l’importanza di una difesa europea più forte e capace, che contribuisce positivamente alla sicurezza transatlantica e globale, ed è complementare alla Nato». Quindi, dopo il deludente ritiro dall’Afghanistan, si è impegnato a sostenere le operazioni antiterrorismo europee nel Sahel. A questo va aggiunto che nel bilaterale di martedì Biden ha detto a Johnson che gli Usa non sono pronti a fare un accordo commerciale con la Gran Bretagna, bilanciando così il regalo fatto al protagonista della Brexit. Restano ora da definire i passi concreti per compensare la Francia e coinvolgere la Ue».

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