L’assedio al fortino delle Generali, la partita delle partite della finanza italiana, trova il suo snodo a Siena, araba fenice del credito italiano risorta dopo anni di perdite miliardarie e nel cui cda, accanto agli uomini del Tesoro, siedono quelli di Delfin e Caltagirone, protagonisti tre anni fa di un duro scontro con Mediobanca per il controllo del Leone di Trieste.