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lunedì 24 Marzo 2025 - 16:53
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Trump chiama Putin

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Annunciati colloqui sull’Ucraina. L’Italia spera in un ruolo di interposizione. Zelensky teme le condizioni. A Gaza torna l’ottimismo. Meloni-Schlein sulla Consulta. Cristicchi e il fine vita

Una telefonata e un colloquio diretto fra Donald Trump e Vladimir Putin fa scrivere ai giornali di mezzo mondo che saremmo di fronte ad un possibile negoziato per mettere fine alla guerra in Ucraina. Le ultime 24 ore segnano un altro cambio di scena mondiale che appare fuori dall’ordinario. Trump ha scelto il suo social Truth per raccontare i contenuti della telefonata. E ha detto: «Abbiamo parlato della forza delle nostre nazioni, del grande beneficio che trarremo un giorno dal lavorare insieme. Ma prima entrambi vogliamo porre fine ai milioni di morti nella guerra tra Russia e Ucraina. Il presidente Putin ha anche usato uno degli slogan fortissimi della mia campagna elettorale: senso comune. Entrambi ci crediamo fermamente». È un ritorno al buon senso, che però per ora ha escluso il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: il rapporto è a due. Russia e Stati Uniti. Lo schema della nuova Amministrazione si ripete: un B2B, per stare al gergo dei venditori. Commenta Domenico Quirico sulla Stampa: è il momento della diarchia degli uomini forti. «Ha vinto la forza non il diritto», scrive, «e il fatto che in qualche raro caso coincidano non cambia l’amarezza della constatazione». Volodymyr Zelensky ha scritto sul social X che Ucraina e Stati Uniti stanno definendo «le mosse per fermare l’aggressione russa e assicurare una pace duratura e affidabile», ma in un’intervista con l’Economist confessa di aver paura di non essere consultato e considerato sugli accordi. Trump e Putin si sono invitati a vicenda nei propri Paesi ma dal portavoce del Cremlino si è capito che negoziati e colloqui diretti potrebbero svolgersi in Arabia Saudita.

E l’Europa? Più ancora dell’Ucraina sembra tagliata fuori in un mondo regolato dalla forza bruta e dopo anni di sonno politico-strategico. Come scriveva ieri Adriana Cerretelli sul Sole 24 Ore (oggi ne scrive anche Romando Prodi su Repubblica) deve solo guardarsi allo specchio per capire che cosa sia davvero successo. Vedremo nella “nuova Jalta” di Trump e Putin che ruolo avrà. Nell’ottica che abbiamo chiamato del B2B c’è soddisfazione da parte del nostro ministro della Difesa Guido Crosetto, perchè parlando con l’omologo americano ha appreso che l’Italia potrebbe avere un ruolo strategico come forza d’interposizione in Ucraina, secondo quando sostiene oggi il Corriere.

In Medio Oriente la tregua è ancora appesa ad un filo, anche torna un certo ottimismo per le rassicurazioni di Hamas che ha promesso di rilasciare altri ostaggi sabato prossimo. Intanto i Paesi arabi, continuamente coinvolti dall’amministrazione Usa, fanno fronte comune contro l’ipotesi della “Riviera di Gaza”.

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