Intesa notturna al Consiglio europeo. Embargo al petrolio russo solo via mare. Italia, Francia e Germania sperano nell’Onu. Biden non dà i missili a Zelensky. Il papa guida il Rosario per la pace
C’è stata un’intesa notturna al vertice europeo sull’embargo al petrolio russo. I leader dei 27 Paesi europei, dopo un lungo braccio di ferro, salvano la faccia e l’unità del Vecchio Continente, raggiungendo un accordo poco prima della mezzanotte. Ma lo fanno attraverso un escamotage che accontenta Viktor Orban e fornisce adeguate garanzie ai Paesi senza sbocco sul mare. L’intesa prevede infatti l’embargo immediato al petrolio che arriva dalla Russia all’Ue via mare mentre rinvia lo stop al greggio trasportato attraverso l’oleodotto “Druzhba”. Lo stop arriverà “il prima possibile”, dice il testo delle conclusioni ma i quotidiani di stamane parlano di rinvio alla fine dell’anno. Bruxelles si impegna anche a introdurre “misure di emergenza” in caso di interruzione della fornitura di energia da parte di Mosca. Commenta Danilo Taino sul Corriere della Sera: “Non si vede una leadership capace di tenere uniti i 27, né a Berlino né a Parigi. Le sanzioni sono insufficienti e ogni giorno nelle casse di Mosca entra un miliardo di dollari dalle vendite di energia all’Europa”.