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VACCINI, TOCCA AI GIOVANI

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Campagna vaccinale sempre accidentata ma anche in accelerazione sulle giovani generazioni. Hanno fatto il giro d’Italia le foto delle somministrazioni in spiaggia ad Ostia, organizzate dalla Regione Lazio nel fine settimana. Fabio Savelli per il Corriere.

«Una «corsia preferenziale» per gli adolescenti. È il momento dei più giovani, soprattutto degli under 30. La campagna vaccinale, per loro, è entrata nel vivo. C’è da fare l’ultimo scatto per arrivare all’immunità collettiva, all’80% entro fine settembre. L’ultima salita per convivere con maggiore serenità col Covid e ripristinare la scuola in presenza al rientro dalle vacanze. La struttura commissariale, guidata dal generale Francesco Figliuolo, ha concepito un nuovo piano per coinvolgere al meglio la fascia tra i 12 e i 19 anni. L’Aifa, la nostra agenzia del farmaco, ha appena approvato di concerto con l’Ema il preparato Moderna dopo il via libera a Pfizer a giugno. Ora si punta a «coinvolgere i giovani anche in modo attivo e mirato, con iniziative quali corsie preferenziali presso gli hub senza prenotazioni, e attraverso figure importanti come i medici di base, i pediatri di libera scelta e i farmacisti», dice il generale Figliuolo. «I vaccini ci sono e la loro disponibilità è tra l’altro destinata a crescere in maniera considerevole, da subito dopo Ferragosto, grazie all’azione del presidente Mario Draghi in ambito europeo», spiega il commissario. «Nella fascia dei giovani stiamo già andando bene, visto che, da un recente rilevamento effettuato dal Financial Times , è emerso che l’Italia è terza nel mondo per vaccinazioni ai giovani di età compresa tra i 12 e i 18 anni. Anche in questo periodo, maggiormente dedicato alle vacanze, la propensione alla vaccinazione tra i giovani è rimasta alta. È proprio nella classe tra i 12 e i 29 anni che stiamo registrando il maggior numero di prime somministrazioni», dice Figliuolo. I numeri gli danno ragione, ma occorre immunizzare la più ampia platea possibile nell’arco di un mese. Anche ieri, alle 19, in un solo giorno oltre 64mila ragazzi tra i 12 e i 19 anni hanno ricevuto la prima dose. Siamo in una fase di grande crescita. È la fascia che sta trainando le prime somministrazioni della campagna vaccinale dopo un’importante flessione a partire dalla seconda metà di luglio che sembrava poter determinare un rallentamento della corsa all’immunità di gregge. Al momento non sta avvenendo. L’incentivo dettato dall’adozione del green pass dal 6 agosto per molte attività sociali tra cui piscine e palestre, tradizionalmente frequentate dai più giovani, ha rinverdito la propensione alla vaccinazione. Al momento sono «scoperti» in questa fascia d’età, l’ultima per la quale sono state aperte le prenotazioni, oltre 2,7 milioni di ragazzi, ma si sono vaccinati a ciclo completo in circa 998mila. Sono in attesa del richiamo in oltre 841mila, quasi un terzo di tutti quelli che devono ricevere la seconda somministrazione, al momento oltre 2,8 milioni di persone. Oltre agli adolescenti e ai 4,4 milioni di over 50 non vaccinati (un numero che desta più di qualche preoccupazione, data la maggiore trasmissibilità della variante Delta che rischia di provocare un aumento ospedalizzazioni e decessi se in molti non decidono di coprirsi con i vaccini), quella tra i 20 e i 29 anni è l’altra fascia su cui il generale Figliuolo intende spingere per rendere la circolazione del virus meno problematica in autunno, quando la vita all’aperto diminuirà e comincerà la stagione influenzale».

È stato pubblicato un vademecum anti bufale dell’Istituto superiore di Sanità. Nadia Ferrigo su la Stampa.

«Ma se i vaccini anti- Covid sono sperimentali, perché dobbiamo fare da cavie per le aziende farmaceutiche? Per rispondere a questa e altre perplessità il Gruppo vaccini dell’Istituto superiore di Sanità ha stilato un vademecum che annienta le principali “bufale” che si trovano in rete. Tra le più diffuse c’è quella sui vaccini “sperimentali”. I vaccini autorizzati contro il Sars-Cov-2 hanno completato tutti i passaggi della sperimentazione necessari per l’autorizzazione all’immissione in commercio, senza saltarne nemmeno uno. Anche se il processo di sviluppo ha subito un’accelerazione senza precedenti a livello globale. Il sistema di farmacovigilanza è lo stesso di tutti gli altri farmaci e vaccini già approvati in precedenza: dopo i risultati degli studi autorizzativi effettuati su decine di migliaia di individui di diversa età, che sono stati condotti anche in questo caso, vengono raccolte le segnalazioni dalle agenzie regolatorie nazionali e internazionali di possibili eventi avversi temporalmente correlate con la vaccinazione. E se media e aziende farmaceutiche tengono nascosti gli effetti collaterali? Non è possibile, perché – spiegano gli esperti dell’Iss – i dati della farmaco-vigilanza sono pubblici. In Italia l’Agenzia Italiana per il farmaco pubblica periodicamente il resoconto con le segnalazioni di sospetti eventi avversi, e lo stesso fa l’autorità europea Ema. Anche se mi vaccino, posso essere lo stesso contagioso. Allora a che serve? Esistono i cosiddetti “fallimenti vaccinali”. Ma un livello di copertura della popolazione alto minimizza il rischio di trasmissione. I dati provenienti dai paesi con una campagna vaccinale avanzata, Italia compresa, hanno dimostrato che il vaccino protegge dalle conseguenze peggiori della malattia, dal ricovero al decesso, oltre 9 persone ogni 10 vaccinate. La vaccinazione riduce anche la capacità di infettare. Eppure d’estate il virus scompare. La trasmissione del virus è facilitata dalla frequentazione degli ambienti chiusi, ma anche all’aperto, in caso di assembramenti, la sua circolazione resta possibile. Ma più vacciniamo, più escono nuove varianti? Le varianti emergono perché il virus, replicandosi, tende a sviluppare nuove mutazioni. I vaccini, riducendo la circolazione, limitano quindi la possibilità che il virus muti. Il vaccino modifica il Dna? No. I vaccini non interagiscono in alcun modo con il Dna. Sia i vaccini a mRNA che quelli a vettore virale forniscono istruzioni alle nostre cellule utili ad attivare una risposta immunitaria».

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