20.3 C
Napoli
sabato 27 Settembre 2025 - 00:28
HomeCronaca40 anni senza Giancarlo Siani

40 anni senza Giancarlo Siani

-

Oggi, 23 settembre 2025, ricorre un anniversario particolarmente significativo: sono passati quarant’anni dall’uccisione di Giancarlo Siani. Era il 1985 quando il giovane giornalista napoletano, appena ventiseienne, venne assassinato dalla camorra sotto casa sua, al Vomero. Nella sua auto. La sua colpa non fu altro che quella di fare il suo lavoro con coraggio e onestà, senza piegarsi al silenzio o alla paura.

Siani scriveva per “Il Mattino” e, nonostante la sua giovane età, aveva già compreso le dinamiche profonde della criminalità organizzata. Nei suoi articoli raccontava le faide tra i clan, ma soprattutto denunciava i rapporti tra camorra, politica e affari, smontando equilibri che convenivano a molti. Conduceva indagini accurate e rivelatorie. In particolare, un suo pezzo sul ridimensionamento del boss Valentino Gionta – sancito dal clan Nuvoletta dopo l’arresto – diede fastidio agli ambienti criminali, perché mostrava pubblicamente le spaccature interne e i giochi di potere. Per questo la camorra decise di eliminarlo: con dieci colpi di pistola, mentre rientrava a casa a bordo della sua Citroën Méhari verde, divenuta nel tempo un simbolo di memoria e di libertà.

L’eredità di Giancarlo Siani

Oggi, nel 40º anniversario, Napoli e l’Italia intera lo ricordano non solo come una vittima innocente, ma come un cronista che ha pagato con la vita la fedeltà al mestiere. Il suo esempio dimostra che il giornalismo, quando sceglie di andare a fondo e di raccontare la verità, può diventare scomodo e pericoloso, ma è proprio questa la sua forza. La memoria di Giancarlo Siani, celebrata in scuole, associazioni e iniziative civiche, resta un faro per le nuove generazioni e per tutti quelli che scelgono di intraprendere il mestiere di giornalista, con la stessa voglia di verità. Onorare il suo sacrificio significa ribadire che la libertà di stampa e la ricerca della verità – appunto – non sono conquiste scontate, ma valori da difendere ogni giorno. Dopo quarant’anni, il suo insegnamento continua a parlare chiaro: non c’è camorra o potere che possa zittire la voce dei giusti, di chi sceglie di raccontare.

Articoli correlati

- Advertisment -