Almeno 20 persone hanno perso la vita e altre 43 sono rimaste ferite durante i raid notturni condotti dalle forze russe nelle regioni di Zaporizhzhia e Dnipropetrovsk, nel sud-est dell’Ucraina, secondo quanto riportato dalle autorità locali. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che, intorno alle due di notte (l’una in Italia), un attacco missilistico russo ha colpito la città di Kamensk, situata nella regione di Donetsk. L’obiettivo dell’attacco è stato l’ospedale cittadino. Tre persone sono state uccise, tra cui una giovane donna incinta di nome Diana, appena 23enne. Nella regione di Zaporizhzhia, i bombardamenti su un istituto penitenziario hanno fatto registrare 17 morti e 42 feriti. Il consigliere presidenziale ucraino Andriy Yermak ha denunciato su Telegram l’episodio come “un ulteriore crimine di guerra commesso dai russi”.
Inoltre, nella regione di Dnipropetrovsk, tre attacchi separati hanno provocato almeno quattro morti e otto feriti, come confermato su Telegram dal capo dell’amministrazione militare regionale Sergiy Lysak. Nel corso della notte, il nemico ha effettuato otto incursioni nella Zaporizhzhia tramite bombe aeree teleguidate (Fab), causando gravi danni alla struttura penitenziaria. Ivan Fedorov, capo dell’amministrazione militare regionale, ha riferito che l’attacco ha provocato la distruzione dell’istituto penitenziario e ha danneggiato alcune abitazioni circostanti. Complessivamente, 16 persone sono morte e altre 35 sono rimaste ferite.
