Dall’Ucraina e da Gaza: stop alla guerra. Su Sumy scontro Usa-Europa nel G7. Palestinesi senza acqua. Trump gela la Ue sui dazi zero, per Meloni visita in salita. Il Papa scrive la Via Crucis
I cristiani vogliono la pace. Non solo perché prendono sul serio la profezia di Papa Francesco. Ma perché vivono e condividono con le vittime tutto il dramma della guerra. Oggi Avvenire mette insieme due magnifiche testimonianze che arrivano dalla martoriata Ucraina e dalla Terra Santa. Anche se il clima di questa Pasqua è quello delle spese militari e dei piazzisti di armi che hanno conquistato Bruxelles e riconquistato Londra in una spaventosa euforia bellicista. E rischiamo di vivere una Pasqua di bombe e terrore. Dice al giornale cattolico il nunzio apostolico a Kiev, l’arcivescovo Visvaldas Kulbokas: «Siamo felici che papa Francesco stia meglio proprio mentre la Pasqua si avvicina. Perché abbiamo bisogno di lui, Me l’hanno detto funzionari statali, vescovi e sacerdoti di altre confessioni, persone comuni…. Non c’è nulla di strategico o politico nelle loro parole. Quando ribadiscono “Abbiamo bisogno di lui”, intendono evidenziare che il Papa è la voce dell’Ucraina e l’argine alla follia che da oltre tre anni il Paese vive. Quindi anche coloro che magari non si identificano a pieno con la Chiesa cattolica sanno bene quanto il Papa stia facendo e quali siano i suoi sforzi per far tacere le armi». Gli fa eco da Gaza il custode di Terra Santa padre Francesco Patton, francescano, che sottolinea il valore della non violenza: «Qui la fede ha un peso enorme, l’orizzonte della vita è religioso. Pertanto le guide delle tre principali comunità –cristiani, ebrei e islamici – sono chiamati a una responsabilità fondamentale: quella di reinterpretare i propri testi in forma nonviolenta. (,,,) Vediamo dei piccoli segnali: persone e gruppi che, dall’una e dall’altra parte, non rinunciano al dialogo e gettano semi di pace».
Le notizie dal mondo però nono sono confortanti. L’agenzia Bloomberg ha rivelato l’intenzione di alcuni Paesi del G7 di esprimere una condanna per il bombardamento russo dei civili a Sumy nel giorno delle Palme. Ma sempre secondo il retroscena gli Usa avrebbero fermato la dichiarazione perché impegnati nel cercare il negoziato, mentre il documento affermava: Putin non vuole la pace. Nel frattempo si è appreso che la versione russa sull’attacco ad una riunione di militari e non di civili a Sumy aveva un fondamento perché come ha scritto il Corriere, Volodymyr Zelensky ha rimosso ieri il governatore della provincia ucraina di Sumy, Volodymyr Artiuj, il quale ha ammesso di aver organizzato una riunione dell’esercito in quelle ore, in quella città. Insomma i civili usati come scudi umani. Secondo fonti locali tutti i militari sono sopravvissuti all’attacco russo. Tuttavia il segretario generale della Nato Mark Rutte, ha portato a Kiev la sua piena solidarietà.
Da Gaza la notizia di ieri è che la carneficina non si ferma. In pochi giorni l’esercito israeliano ha fatto più vittime civili che in un anno di guerra in Ucraina. Con la bella stagione la nuova emergenza è l’acqua. Le autorità locali hanno lanciato ieri un altro appello per l’ingresso immediato di generi di prima necessità. Israele però non allenta la morsa e blocca ogni aiuto. «Aspetto l’acqua da stamattina – racconta al Manifesto Fatena Abu Hamdan di Zaitun. – Non ci sono stazioni di servizio né autocisterne in arrivo. Non c’è acqua. I valichi sono chiusi». Husni Mhana, del Comune di Gaza, non nasconde la gravità della situazione: «Stiamo vivendo una crisi di sete. Rischiamo una catastrofe se non avremo a disposizione più acqua».
Mentre i mercati sono concentrati sulla guerra commerciale dei dazi (oggi il Giappone apre la trattativa diretta con gli Usa), Giorgia Meloni è alla vigilia di una visita complicata negli Usa. Sul tavolo ci sono le tensioni fortissime con l’Europa e proprio sulle tariffe a zero Donald Trump ha gelato le aspettative della Ue. Quanto margine di manovra avrà la nostra premier? Un altro tema sarà quello degli acquisti di armi americane. Meloni chiede moderazione ai suoi partner di governo, che vanno spesso in direzioni opposte e contrarie.
A proposito dell’Italia, Sergio Mattarella è stato ricoverato per un’operazione fissata da tempo. Prima di andare in ospedale ha festeggiato i 90 anni di Gianni Letta ed espresso osservazioni sulla legge che riguarda il risarcimento ai familiari delle vittime del Ponte Morandi a Genova. In esse, come scrive Il Foglio, «esprime una sostanziale approvazione della volontà politica espressa nella legge, quindi le sue richieste di correzioni e precisazioni non hanno il senso di una censura, ma quello di un invito a fare meglio».
Papa Francesco sta scrivendo di suo pugno le meditazioni della Via Crucis al Colosseo di venerdì, che sarà condotta dal cardinal vicario Baldo Reina. Le notizie sulla salute del pontefice sono buone: fisioterapia e convalescenza danno i loro frutti. Ieri la Sala stampa vaticana ha fornito il calendario dei vari appuntamenti della Settimana Santa, che entra nel vivo domani con la lavanda dei piedi e la messa in coena domini.
Dalle pagine di cultura aggiungiamo: papa Francesco ha proclamato l’architetto catalano Antoni Gaudì venerabile, un “laico mistico” che ha dedicato la sua vita alla costruzione della “Sagrada Familia” di Barcellona.