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Effetti collaterali a lungo termine dopo il vaccino? la comunità scientifica ci spiega tutto

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Come sappiamo, uno dei timori più grandi della maggior parte della popolazione sono gli effetti che potrebbero derivare a lungo termine dal vaccino. Anche se è vero che non sappiamo ancora con precisione quanto i vaccini limitino la trasmissione del contagio, quanto siano efficaci contro alcune varianti e quanto duri la loro protezione, ci sono molte cose che sappiamo già sulla sicurezza a lungo termine dei vaccini. I due autori del podcast ‘Science Unscripted’ di Deutsche Welle intervistano il Direttore dell’Istituto di Immunologia dell’Ospedale Universitario di Bonn per capire quali rischi si corrono vaccinandosi, e quali invece prendendo il Covid, e perché vale la pena vaccinarsi tutti e subito. Il direttore subito ha chiarito che non si sanno precisamente gli effetti del vaccino tra 5 o 10 anni, tuttavia subito chiarisce che sebbene non si possa escludere nulla è davvero molto improbabile che fra qualche anno si verifichino gravi effetti collaterali e ci spiega anche perchè. Il vaccino appena viene introdotto nel nostro organismo scatena una reazione da parte del nostro sistema immunitario che impara a riconoscerlo e a combatterlo anche in futuro. Si ci chiede dunque se ci sia il rischio di scatenare reazioni immunitarie esagerate o che gli anticorpi non possano riconoscere il virus se attacca una seconda volta. Tuttavia grazie alla tecnologia alcune cose possono essere previste: l’Organizzazione mondiale della Sanità che anche i casi rarissimi di effetti collaterali avvengono  in un breve lasso di tempo. Dunque sarebbe importantissimo vaccinarsi anche perchè, a causa del malinteso che ha contribuito a diffondere proprio la comunità scientifica, secondo cui si raggiunge l’immunità di gregge se l’80% della comunità si fosse vaccinata,  parte della popolazione ha pensato bene di temporeggiare per “vedere come va”. Gli esperti ci dicono che tale atteggiamento, oltre a mettere a rischio tutti, non è proficuo come si possa pensare, in quanto con ogni probabilità quel 20% si infetterà. Invece per quanto attiene agli effetti a lungo termine, gli studiosi hanno preso come campione 266mila persone tra i 18 e i 65 anni, con una diagnosi di Covid tra Gennaio e Ottobre 2020, andando a vedere quanti di loro avessero sviluppato nuove patologie nei 6 mesi successivi, mettendoli a confronti con persone che non hanno avuto il Covid. Il risultato è che il 14% ha sviluppato una condizione clinica che richiede cure specifiche dopo la fase acuta, tra l’altro si parla di veri e propri danni ai vari organi. Dunque secondo tale bilancio sarebbe sempre meglio vaccinarsi, anche perché chi non lo fa, certamente prenderà il Covid.

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