Levante, la nota cantautrice, ha di recente pubblicato sul suo profilo Instagram degli scatti. Scatti che la ritraevano durante la sua esibizione sul palco del Pride di Milano, avvenuta in occasione della chiusura. Ma qualcosa è andato storto: molti utenti hanno commentato la sua forma fisica, gravemente ipotizzando che l’artista potesse essere affetta da anoressia. Levante ha sempre avuto una costituzione magra, e non sempre è sinonimo di uno stato di salute compromesso. Ma questa volta gli haters sono stati più pressanti.
La risposta della cantautrice non si è fatta attendere:
“Parlare del mio corpo come quello di una persona anoressica non solo è folle per la falsità, ma è gravissimo per chi ne soffre davvero (…) Dire che il mio corpo non è un modello di bellezza non mi ferisce, io con queste ossa, con queste linee, con questo volto ci convivo da sempre e ho imparato ad amare (e per certi versi sto imparando ancora) ogni parte di me. Sono magra da sempre. Le oscillazioni e i micro cambiamenti che il tempo mi ha regalato le ho accolte, ma non ho subito chissà quali trasformazioni. Le ragazze si ammalano per le vostre ossessioni di commentare i corpi, di guardarli e visionarli, fare diagnosi, desiderare di correggere, decidere cosa è accettabile e cosa non lo è.”
Sfogo o precisazione, quello di Levante è un discorso totalmente giusto e condivisibile. Nel 2025 non è facile trovarsi davanti a persone che usano il nome di un disturbo a sproposito, credendo di ferire o di insultare. Non è facile, venire giudicati per il proprio aspetto quando passiamo una vita intera a cercare di accettarlo. E poi ancora, non è facile accettare che davanti a tanto talento le persone perdano l’occasione d’oro di commentare riconoscendolo, o semplicemente di tacere, ma scelgano di dar voce alle proprie frustrazioni esibendo con orgoglio un’ignoranza, tra l’altro, dai più arretrati contenuti.